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Politiche 2022, alla Camera sfida tra parlamentari uscenti e ministri

Tanti i nomi di personalità di spicco nei collegi bresciani. Per Montecitorio la corsa tra i partiti sarà serrata
Montecitorio - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Montecitorio - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Archiviata la trafila del deposito delle liste ora si inizia la vera campagna elettorale. Dopo giorni di trattative febbrili, di rinunce e tagli dolorosi le forze politiche hanno terminato le procedure di consegna delle liste: alla fine quelle che interessano la provincia di Brescia tra Camera e Senato sono rispettivamente 19 e 20, ovviamente al netto di contestazioni procedurali e burocratiche delle prossime ore da parte dell’Ufficio elettorale.

Già a prima vista dalle liste emerge chiaramente un dato: nonostante le rassicurazioni della vigilia ai candidati cosiddetti territoriali sono stati ovviamente aggiunti i cosiddetti paracadutati, ovvero parlamentari uscenti che per la riconferma vengono spostati su collegi sicuri. Il tutto tenendo conto che i partiti hanno dovuto fare i conti con il taglio dei parlamentari che dalla prossima Legislatura si tradurrà in 400 deputati (erano 630) e 200 senatori (erano 315). Questo si è tradotto ovviamente in scelte ancora più sanguinose per gli aspiranti parlamentari, senza dimenticare il ridimensionamento del numero di collegi.

Brescia ora può contare su tre collegi uninominali alla Camera, più uno condiviso con Cremona ma con solo 10 Comuni della Bassa. A questo si aggiungono i 5 seggi del collegio plurinominale proporzionale. Per il Senato si contano per gli uninominali un seggio e mezzo (il secondo è a scavalco con Bergamo), mentre sono 6 i seggi del plurinominale ma sviluppato su ben quattro province: Brescia, Bergamo, Cremona, Mantova.

Per la Camera

Venendo in particolare alle candidature per Montecitorio, come detto i partiti hanno fatto scelte variegate anche se è stato rispettato tendenzialmente il concetto di territorialità. In particolare se si scorrono i candidati in lizza per gli uninominali si tratta di esponenti per lo più bresciani. Il colpo più eclatante e che ha attratto l’attenzione dei media è stato indubbiamente quello messo a segno da Forza Italia che ha convinto il presidente di Confapi Maurizio Casasco e della Confederazione delle piccole e medie imprese europee Maurizio Casasco a correre nell’uninominale in città (ma è anche capolista nel proporzionale).

È chiaro che Casasco non è un candidato qualsiasi, che non potrà diventare un deputato tra tanti. Il suo nome già nel 2018 era stato abbinato ad un incarico in un potenziale governo di centrodestra. Ma il suo uninominale sarà conteso dall’ex presidente delle Acli nazionali Roberto Rossini (centrosinistra), dal senatore Guido Galperti (due legislature tra il 2008 e il 2018) in campo per Azione-Iv, ma anche da Dino Greco già segretario della Camera del Lavoro e figura di peso della sinistra italiana. Questo a testimonianza che i partiti hanno scelto per il nostro territorio figure di peso politico notevole.

I parlamentari uscenti

Sono parecchi anche i parlamentari uscenti, a cominciare dai quattro candidati della Lega nel listino bresciano: Bordonali (che corre anche nell’uninominale delle Valli), Formentini, Lorenzoni e Micheli. Ma ci sono anche l’attuale viceministro all’Economia ex Movimento 5 Stelle Laura Castelli e il dimaiano Luigi Iovino in lista con Impegno Civico; ma anche Paola Frassinetti capolista di Fratelli d’Italia e Anna Lisa Baroni al secondo posto per Azione-Italia Viva che ha abbandonato Forza Italia dopo la caduta del governo Draghi seguendo Mariastella Gelmini.

Senza dimenticare che nelle liste del Pd è candidata anche Miriam Cominelli, deputata tra il 2013 e il 2018. Situazione molto simile anche per gli elettori bresciani che votano nel collegio cremonese: nell’uninominale si trovano parlamentari uscenti come la leghista Silvana Comaroli o il dem Giorgio Pagliari. Ma nei listini addirittura trova posto come capolista del Pd l’attuale ministro della Difesa Lorenzo Guerini e Bruno Tabacci, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri e titolare del simbolo Centro democratico che ha permesso a Di Maio di correre con Impegno civico senza dover raccogliere firme.

La scelta del Movimento

Sono completamente rinnovate invece le candidature del Movimento 5 Stelle. Nessuno dei due parlamentari uscenti, Vito Crimi e Claudio Cominardi, poteva ricandidarsi avendo raggiunto i due mandati. Così in particolare per il territorio bresciano la figura più nota è Samuel Sorial, fratello di Giorgio che è stato alla Camera dei Deputati tra il 2013 e il 2018 e che negli ultimi anni ha lavorato al ministero dello sviluppo economico. Ad ogni modo i candidati del movimento sono emersi dal voto delle Parlamentarie e puntano proprio sul rinnovamento per attrarre consensi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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