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Nuovo Dpcm: stop a palestre, ristoranti chiusi la domenica

Servono «misure rigorose, robuste e serie» dice il ministro della Salute Roberto Speranza
Un ristorante a Campo dei Fiori - Foto Ansa  © www.giornaledibrescia.it
Un ristorante a Campo dei Fiori - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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«A decorrere dal 26 ottobre 2020, le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono sospese la domenica e i giorni festivi; negli altri giorni sono consentite dalle 5 fino alle 18»: è quanto prevede una prima bozza del Dpcm a cui sta lavorando in queste ore il governo. Si tratta di una bozza in via di definizione e fonti dell'esecutivo precisano che, in vista di quella finale, le misure potrebbero cambiare.

Nella bozza di prevede che dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico mentre è consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitaria. È consentita fino alle 24 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

Servono «misure rigorose, robuste e serie» per «governare la curva e raffreddare la situazione» epidemiologica, evitando di arrivare a «misure più drastiche». Così il ministro della Salute Roberto Speranza, secondo quanto si apprende, ha spiegato nel corso della riunione con le regioni il nuovo Dpcm. «Abbiamo un'impennata significativa - ha detto - e dobbiamo fare i primi interventi per iniziare a stringere e dare un segnale al Paese che stava cambiando qualcosa. Non possiamo avere l'obiettivo immediato di azzerare RT, che ieri era ad una media nazionale di 1.5, ma dobbiamo assolutamente abbassarlo perché non è sostenibile».

«L'accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici è condizionato al rigoroso rispetto del divieto di assembramento nonché della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro; è consentito l'accesso dei minori, anche assieme ai familiari o altre persone abitualmente conviventi o deputate alla loro cura, ad aree gioco all'interno di parchi, ville e giardini pubblici, per svolgere attività ludica o ricreativa all'aperto nel rispetto delle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia». È quanto si legge nella bozza del Dpcm, in via di definizione. Sono invece sospese le attività dei parchi tematici e di divertimento. 

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