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«Medici di famiglia e virus, l'Inail riconosca l'infortunio»

Lo Smi, sindacato dei medici, lo chiede dopo l'esclusione da parte dell'Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro
"L'INAIL RICONOSCA L'INFORTUNIO"
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«Non sono bastati le decine di medici di famiglia deceduti per far estendere le tutele sul lavoro per il contagio da virus e farlo rientrare nei casi d'infortunio sul lavoro. Restiamo basiti davanti al fatto che medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e altri professionisti medici non siano coperti dall'assicurazione Inail in caso di decesso».

Lo ha dichiarato il segretario Generale del Sindacato medici Italiani (Smi) Pina Onotri commentando l'esclusione dei medici di famiglia dal riconoscimento d' infortunio sul lavoro in caso di contagio da Covid 19. «L'Inail deve ammettere che in questi mesi i medici di famiglia hanno subìto veri e propri infortuni sul lavoro a causa del contagio trasmesso dai loro pazienti. Le loro famiglie hanno diritto ad essere indennizzate in caso di morte dei propri congiunti», ha continuato.

Secondo il segretario dello Smi «il riconoscimento dell'infortunio deve essere previsto anche dalle assicurazioni private, che al pari dell'istituto pubblico, non presumono questa copertura».

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