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Lombardia 2023, la direzione regionale del Pd: «Sulla coalizione decida l'assemblea»

Preso atto dei «no» alle primarie espresso da quasi tutti gli altri partiti, la palla passa ora all'assemblea regionale
La sede del Consiglio regionale - Foto © www.giornaledibrescia.it
La sede del Consiglio regionale - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Fumata grigia nella direzione regionale lombarda del Pd di oggi che «ha preso atto delle indicazioni emerse nella riunione di coalizione di venerdì scorso», specie quelle relative al «no» alle primarie espresso da quasi tutti gli altri partiti, e «ha rimandato - si legge in una nota - all'assemblea regionale, come previsto dallo statuto, la discussione e il voto sull'esito del percorso di confronto con le altre forze politiche» per il raggiungimento «di un accordo sulla composizione della coalizione, sulla piattaforma programmatica e sulla candidatura».

La direzione ha inoltre definito il percorso per la conferenza programmatica del 3 dicembre e per la costituzione del comitato dei saggi «a tutela del percorso in vista delle regionali». Stando a quanto si apprende, una parte dei presenti avrebbe voluto votare di nuovo un dispositivo che riaffermasse la centralità delle primarie per individuare il candidato.

Dopo i «no» incassati da Carlo Cottarelli, dal sindaco di Brescia Emilio Del Bono e dall'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, tra i nomi che circolano c'è quello dell'assessore alla Casa del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, che ha già manifestato la sua disponibilità, dell'europarlamentare Pierfrancesco Majorino su cui potrebbe convergere anche il M5s, della vicesegretaria Pd Irene Tinagli, dell'ex sindaca di Crema Stefania Bonaldi e del presidente di Anci Lombardia e sindaco di Tremezzina Mauro Guerra.

Ieri pomeriggio, intanto, è andata in scena una riunione convocata da Medicina democratica, che alle primarie candiderebbe eventualmente Vittorio Agnoletto, a cui hanno preso parte anche Majorino e il capogruppo del M5s al Pirellone Nicola Di Marco. Nessun vertice però, fanno notare i due partiti, ma solo un tavolo tematico richiesto da Medicina democratica.

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