Italia e Estero

L'epidemia di coronavirus non è ancora finita

Anzi, i contagi continuano ad aumentare e sono a quota 60mila. Morte finora 1.369 persone. Prima vittima anche in Giappone
Un medico con un paziente in un ospedale a Wuhan - Foto Ansa/Epa/Yuang Zheng © www.giornaledibrescia.it
Un medico con un paziente in un ospedale a Wuhan - Foto Ansa/Epa/Yuang Zheng © www.giornaledibrescia.it
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L'epidemia di coronavirus Covid-19 segna numeri da record nel giorno in cui il presidente Xi Jinping decapita i vertici del Partito comunista dell'Hubei e di Wuhan per inefficienze, omissioni e ritardi nella crisi

Sono 254 i morti registrati in Cina che portano il totale a 1.369, in base agli ultimi conteggi della Commissione nazionale sulla salute riferiti alla giornata di mercoledì, con altri 15.152 contagi accertati e saliti nel complesso ad oltre 60mila. Nella provincia dell'Hubei, il cuore dell'epidemia, i decessi sono balzati a 242 e i nuovi contagi a 14.840: è una brusca impennata dovuta, secondo la versione di Pechino, alle nuove regole di conteggio che includono i «clinicamente diagnosticati», che pesano per 13.332 casi. 

Le autorità sanitarie hanno motivato la modifica con la necessità di includere gli «asintomatici», in modo da poterli sottoporre a trattamento come per i contagi confermati. «In realtà non c'è stato nessun gran cambiamento nella diffusione dell'epidemia», ha detto il capo del dipartimento dell'emergenza sanitaria dell'Oms, Michael Ryan, commentando i numeri record provenienti dalla Cina a causa del cambio dei parametri. Le speranze di una diminuzione dei contagi, insomma, sono per il momento vane. La città di Huanggang, non lontana da Wuhan, ha annunciato che da domani saranno operative misure ancor più draconiane per evitare di diventare un nuovo focolaio: sigillati i complessi residenziali e circolazione autorizzata solo per alcuni veicoli. 

 

 

L'ira del presidente Xi, prima di tutto segretario generale del Partito comunista, si è abbattuta sui vertici del Partito dell'Hubei e di Wuhan, i funzionari di più alto livello ad essere finora colpiti, a pochi giorni dalla decimazione delle autorità sanitarie e della Croce Rossa locali. Jiang Chaoliang è stato rimosso da capo del partito dell'Hubei, sostituito dal sindaco di Shanghai, Ying Yong, uomo di fiducia del presidente. «Allo stato, la situazione epidemica è ancora molto grave e il compito è molto arduo», ha subito constatato Ying. A Wang Zhonglin è stato invece affidato il partito di Wuhan, al posto di Ma Guoqiang che a fine gennaio, in un'intervista alla tv statale Cctv, ammise i ritardi sul coronavirus. 

Un gruppo di ricercatori di Shanghai intanto ha annunciato di aver isolato e identificato il ceppo del coronavirus da un campione di pazienti, mentre il contagio ha continuato a fare breccia in Giappone, che ha registrato la sua prima vittima (una donna ultraottantenne) e l'infezione di due tassisti. Il ministro della Salute nipponico Katsunobu Kato ha inoltre confermato altri 44 casi (218 in tutto) sulla Diamond Princess, nave da crociera in quarantena nella baia di Yokohama, che ha a bordo oltre 3.000 persone tra cui 35 italiani. Il Vietnam invece ha deciso di mettere in quarantena per 20 giorni un'intera comunità di 10mila persone vicino ad Hanoi. In Gran Bretagna i casi confermati sono saliti a nove, mentre un secondo americano evacuato da Wuhan è risultato positivo, portando il totale negli Usa a 14.

 

 

A Bruxelles nel frattempo i ministri della Salute dell'Ue hanno tenuto una riunione straordinaria sul Covid-19. «Oggi in Europa siamo il Paese con il più alto livello di salvaguardia» e sono «riconosciute come giuste le misure adottate dall'Italia», ha detto al termine il ministro Roberto Speranza. Sul blocco dei voli da e per la Cina, il ministro ha notato che «la riunione di oggi segnala che c'è una maggiore consapevolezza da parte di tutti i Paesi europei che questa è la strada più opportuna». Ma per ora non c'è nessuna decisione a livello europeo in tal senso.

 

 

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