Italia e Estero

Il vaccino made in Italy è pronto: via alla sperimentazione

Prodotto con la tecnologia del «vettore virale non-replicativo», cioè incapace di produrre infezione nell'uomo. Da lunedì la scelta dei candidati
Le prime dosi del vaccino made in Italy pronto alla sperimentazione - Foto tratta da Fb
Le prime dosi del vaccino made in Italy pronto alla sperimentazione - Foto tratta da Fb
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Il vaccino made in Italy è pronto e dal 24 agosto partirà la sperimentazione allo Spallanzani di Roma. Si cercano per questo 90 volontari e da lunedì 10 partirà la scelta dei candidati. Il vaccino, realizzato, prodotto e brevettato dalla società biotecnologica italiana ReiThera, con sede a Castel Romano, ha già superato i test preclinici effettuati sia in vitro che su animali.

La speranza è forte perché i primi risultati hanno già evidenziato una forte risposta immunitaria e un buon profilo di sicurezza. L'annuncio è arrivato dal Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. L'assessore alla Sanità della Regione Alessio D'Amato fa sapere: «Lo Spallanzani sta completando la ricerca dei volontari per la sperimentazione».

Alla piattaforma vaccinale italiana, supportata dal ministero della Salute, hanno collaborato l'Inmi e il Consiglio Nazionale delle Ricerche. «È una grande intensa emozione», ha commentato il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia, aggiungendo: «Oggi avvertiamo la sensazione, tanto cullata, di essere all'inizio della fine di questa aspra e dura battaglia che il popolo italiano tutto sta combattendo da tempo. Vinceremo!».

«Davvero una bella notizia! Abbiamo finanziato con 3 milioni di euro il protocollo che ha dato via al progetto di sviluppo del vaccino anti Covid. Questa è l'Italia che lavora di squadra per il bene di tutti i cittadini!», sottolinea soddisfatto il ministro dell'Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi.

I novanta volontari saranno suddivisi in due gruppi per età: 45 tra i 18 e i 55 anni, altrettanti di età tra i 65 e gli 85 anni. Ciascun gruppo sarà suddiviso in tre sottogruppi da 15 persone, a ciascuno dei quali verrà somministrato un diverso dosaggio di vaccino. Durante la fase 1 ad ognuno dei volontari verrà iniettata una dose di vaccino, e successivamente ogni paziente sarà sottoposto a sette controlli, il primo dopo due giorni dalla vaccinazione, l'ultimo dopo 24 settimane. Se i risultati di questa fase saranno positivi, la fase 2 potrebbe iniziare già in autunno su un più elevato numero di volontari, sia in Italia che in altri Paesi.

Il vaccino è stato prodotto con la tecnologia del «vettore virale non-replicativo» ovvero incapace di produrre infezione nell'uomo. Il vettore virale - spiegano gli esperti - agirà come un minuscolo «cavallo di Troia», che induce transitoriamente l'espressione della proteina spike nelle cellule umane, la proteina attraverso la quale il virus riesce a penetrare ed a replicarsi all'interno dell'organismo umano.

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