Italia e Estero

Il sindaco Gori: «Più fondi alle province più colpite dal Covid»

Il primo cittadino di Bergamo chiede aiuti a fondo perduto per le imprese e un reddito di emergenza per le famiglie
Emilio Del Bono e Giorgio Gori si abbracciano - © www.giornaledibrescia.it
Emilio Del Bono e Giorgio Gori si abbracciano - © www.giornaledibrescia.it
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«A Bergamo c'è la sensazione di essere stati vittime di una sottovalutazione che, per ora, non si è trasformata in rancore. Cosa che potrebbe succedere se, a errori e ritardi, si sommasse la mancata attenzione ai temi del rilancio economico di questo territorio. Non si può accettare, oltre ad aver contato migliaia di morti, di non poter sostentare la propria famiglia». Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, intervistato dal Corriere della Sera, chiede «una misura di maggiore attenzione verso le cinque province più colpite», e cioè Bergamo, Brescia, Lodi, Cremona e Piacenza.

«Servono interventi per le imprese, a fondo perduto: le misure di marzo, basate sui prestiti, hanno avuto una risposta molto fredda da parte delle aziende. A quelle condizioni, molti settori non ripartiranno. E poi c'è il tema di un reddito d'emergenza», dice Gori. «Con questa crisi è emersa una fascia di persone e di famiglie, circa duemila solo nella nostra città, in grande difficoltà, non percependo né pensione, né reddito di cittadinanza, né altre forme di assistenza. Sono lavoratori della ristorazione e del turismo. A queste categorie le risposte del governo devono arrivare in pochi giorni, non fra tre mesi».

Sulla Fase 2, «si riapre perché non si può non riaprire, ma lo facciamo con il fiato sospeso, senza dati per una lettura precisa dell'epidemia», afferma Gori. «La Regione ha aumentato il numero di test sierologici e tamponi, ma sono ancora troppo pochi».

 

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