Italia e Estero

Il punto della Regione sull'epidemia di Covid-19 in Lombardia

Gli assessori Gallera e Caparini fanno il punto della situazione in Lombardia
Gli assessori Gallera e Caparini - Foto © www.giornaledibrescia.it
Gli assessori Gallera e Caparini - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Segnali positivi a Brescia, con una diminuzione dei nuovi contagi, e anche a livello nazionale, come spiegato dall'Iss. Con queste premesse oggi gli assessori regionali Gallera e Caparini fanno il punto della situazione sulla pandemia di coronavirus in Lombardia.

A Brescia i contagiati sono 8.367, 154 in più rispetto a ieri. In Lombardia i malati sono in totale 43.208, più 1.047 rispetto a ieri. Il numero dei morti sale a 7.199, più 381 rispetto a ieri.

I dimessi dagli ospedali sono  in totale 10.885, con un incremento di 548. Sostanzialmente a Zero le nuove entrate in Terapia intensiva (1.324 i pazienti ricoverati, in totale). «La lotta di oggi - afferma Gallera - è iniziata nel migliore dei modi. Le chiavi dell’ospedale in Fiera a Milano sono state consegnate. Per l’inizio della prossima settimana inizieranno i ricoveri. I dati rappresentano il conseguimento di qualche risultato positivo».

Riassumendo. Frenata dei contagi nel Milanese, dove i dati di oggi fanno segnare un + 235 (ieri 347) che poi, se raffrontato all'incremento in un giorno solo registrato il 26 marzo scorso di 848 nuovi casi, fa tirare un sospiro di sollievo al capoluogo lombardo. Ancora una giornata di calo nei contagi anche a Brescia dove si scende sotto i 200 nuovi casi registrati ieri fermandosi a + 154. Stabile l'evoluzione nella provincia di Bergamo sempre però su dati bassi: 138 nuovi casi (ieri 137). Restano sui dati dei giorni scorsi Monza con +100 (ieri +97) e il lodigiano, la zona da dove è partito il contagio, con 29 nuovi casi. Aumentano i casi a Pavia, +97 rispetto ai 62 di ieri e Cremona con +81 (ieri 26). Ma occorre tener conto, come ha sempre spiegato l'assessore al Welfare Giulio Gallera, che non tutti i laboratori danno i risultati dei tamponi con le stesse tempistiche.

Intervenendo davanti al Consiglio Regionale questo pomeriggio, l’assessore Gallera, era tornato sul tema dei test virologici per affrontare l’emergenza-Coronavirus. «I test del sangue - ha spiegato - saranno molto utili in una fase successiva. Noi abbiamo avviato una valutazione sugli oltre 100 kit che ci sono in commercio. Il primo test che è stato valutato dal San Matteo di Pavia è stato realizzato su 37 pazienti - ha proseguito Gallera -, e i dati sono stati confrontati con il risultato del tampone. Degli otto pazienti che erano negativi al tampone, sette sono risultati negativi, ma uno debolmente positivo. Dei 29 pazienti che invece avevano un tampone positivo, 5 sono risultati debolmente positivi e 24 negativi. Quindi ad usarli ora rischiamo che, sulla base di questi dati, oltre l’80% delle persone possano dire che sono negative e invece sono positive», ha aggiunto.

Gallera ha anche sottolineato che «quello che tutti noi abbiamo vissuto sulla nostra pelle ha una dimensione enorme. In 18 giorni si è avventata sulla nostra regione un’ondata che ha travolto tutto». L’assessore ha quindi ripercorso i numeri del contagio. «Venerdì 21 febbraio abbiamo avuto il primo caso. Lunedì 2 marzo, 10 giorni dopo, eravamo a 1.245 casi e 129 persone in terapia intensiva. Venerdì 6 marzo, a 15 giorni dall’inizio della crisi, i casi accertati erano 2.612, con 309 persone in terapia intensiva. Lunedì 9 marzo, 18 giorni dopo, eravamo a 5.469 persone contagiate, con 440 letti di terapia intensiva occupati».    

 

 

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