Italia e Estero

Guerra in Ucraina, a Mariupol strage di donne e bimbi: liveblog

La tensione resta altissima in Ucraina, con il presidente Zelensky che ieri ha annunciato di essere disponibile a trattare sui territori contesi
  • L'ospedale pediatrico di Mariupol distrutto da un raid aereo russo - © Foto tratte dal profilo Twitter di Tryxa
    L'ospedale pediatrico di Mariupol distrutto da un raid aereo russo
  • L'ospedale pediatrico di Mariupol distrutto da un raid aereo russo
    L'ospedale pediatrico di Mariupol distrutto da un raid aereo russo
  • L'ospedale pediatrico di Mariupol distrutto da un raid aereo russo
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    L'ospedale pediatrico di Mariupol distrutto da un raid aereo russo
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Proprio nel giorno, il quattordicesimo dall'inizio del conflitto, in cui riprenderanno i corridoi umanitari, stanotte nuove sirene antiaereo hanno gettato di nuovo nel panico i residenti di Kiev. La tensione resta altissima in Ucraina, con il presidente Volodymyr Zelensky che ieri ha anche annunciato di essere disponibile a trattare sui territori contesi, ma non alla resa.

21.25 Zelensky: «Sì a compromessi, no a tradimento»

«Il mio obiettivo è porre fine alla guerra, e sono anche pronto a fare alcuni passi. Si possono fare dei compromessi, ma non devono essere un tradimento del mio Paese. Anche l'altra parte deve essere disposta a scendere a compromessi, è l'unico modo per uscire da questa situazione". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista alla tedesca Bild.

18.48 Strage di donne e bimbi a Mariupol

Strage di donne e bambini all'ospedale pediatrico di Mariupol, nuovi bombardamenti su Kharkiv, un caccia Sukhoi Su-27 che si schianta su un palazzo di un quartiere residenziale di Kiev. Sono le ultime immagini drammatiche dell'attacco della Russia all'Ucraina, mentre le speranze di una tregua tornano fragili e si concentrano sull'incontro di domani in Turchia tra i ministri degli Esteri Lavrov e Kuleba. l primo tra esponenti di alto livello dei due fronti, il più vicino possibile a un faccia a faccia Putin-Zelensky. L'ospedale pediatrico, che ospita reparti maternità, è stato centrato da un raid, come si vede dalle immagini postate su Facebook dal capo dell'amministrazione militare regionale di Donetsk Pavlo Kyrylenko, citato da Ukrinform. Secondo lo stesso governatore, sono almeno 17 le donne ferite, tra loro anche alcune in travaglio. Il raid, secondo la stessa fonte, avrebbe violato il cessate il fuoco per i corridoi umanitari.

17.56 Dall'Ue sanzioni per altre 160 personalità russe 

Il Consiglio dell'Unione Europea ha deciso di imporre misure restrittive ad altre 160 persone in relazione all'aggressione militare russa ingiustificata e non provocata in corso contro l' Ucraina e alle azioni che minano o minacciano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell' Ucraina. «Aggiungiamo oggi al nostro elenco di sanzioni ulteriori individui chiave e i loro familiari che hanno un ruolo economico significativo nel sostenere il regime di Putin e beneficiano finanziariamente del sistema. Ora sono soggetti a congelamento dei beni e divieti di viaggio. Il nostro messaggio è chiaro: Coloro che consentono l'invasione dell' Ucraina pagano un prezzo per le loro azioni», afferma Josep Borrell, Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza. L'elenco è composto da 14 oligarchi e importanti uomini d'affari coinvolti in settori economici chiave che forniscono una sostanziale fonte di reddito alla Federazione Russa - in particolare nei settori metallurgico, agricolo, farmaceutico, delle telecomunicazioni e digitale -, nonché i loro familiari. La decisione odierna integra gli elenchi degli oligarchi coinvolti nei settori del petrolio, del gas, delle banche, dei media e dei trasporti, decisi dal Consiglio il 23 e 28 febbraio 2022. Restrizioni pure per 146 membri del Consiglio della Federazione Russa, che hanno ratificato le decisioni del governo del "Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza tra la Federazione Russa e la Repubblica popolare di Donetsk" e del "Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza tra la Federazione Russa e la Repubblica popolare di Luhansk". Complessivamente, le misure restrittive dell'UE si applicano ora a un totale di 862 persone e 53 entità.

16.13 Draghi: «Sanzioni devono poter durare»

«L'impegno sanzionatorio deve essere idealmente uguale all'aiuto alle famiglie e imprese e come ho già detto sostenere i più deboli. Tra l'altro le sanzioni non dureranno poco e quindi per durare devono essere sostenibili, noi non abbiamo intenzione di derogare dal regime di sanzioni ma dobbiamo fare di tutto per renderle sostenibili al nostro interno». Così il premier Mario Draghi in risposta al question time alla Camera.

14.33 «Questa non è una guerra, è uno sterminio»

«Questa non è una guerra, è uno sterminio». A parlare è Yaroslava Kaminska, residente nel villaggio di Nemishayevo, alla periferia di Kiev, dove gli abitanti si sono rifugiati nelle loro case mentre continuano i bombardamenti russi. Kaminska racconta alla Cnn di essere rimasta a Nemishayevo con la sua famiglia - suo marito, i suoi genitori e la nonna - dopo l'invasione russa del villaggio il 28 febbraio scorso. Eravamo degli «ingenui idioti» per aver pensato che i russi non l'avrebbero mai fatto. «Se esci da casa tua, devi stare dietro la casa in modo da non poter essere visto e sentito, devi stare dove i proiettili non ti raggiungeranno», dice Kaminska.

14.28 Putin riunisce il governo per discutere sulle sanzioni

Il presidente russo, Vladimir Putin, terrà una riunione di governo domani per discutere sulle misure da adottare per ridurre al minimo l'effetto delle sanzioni. Lo riferisce il Cremlino, scrive l'Interfax. «La questione principale in agenda saranno le misure per minimizzare gli effetti delle sanzioni sull'economia russa», rende noto il Cremlino. In aggiunta, il vice ministro per le situazioni di emergenza, Alexander Chupriyan, presenterà un rapporto sulla sistemazione dei rifugiati dall'est dell'Ucraina nelle regioni russe.

14.25 Il Forum di Davos congela le relazioni con la Russia

Il Forum economico mondiale congela le relazioni con la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina e le sanzioni dell'Occidente e dei suoi alleati. Lo scrive l'agenzia France Presse, secondo cui il Forum economico mondiale «si conforma alle sanzioni internazionali in evoluzione» e «non avrà relazioni con alcuna persona o istituzione sanzionata». Il Wef, che ogni anno a Davos riunisce tradizionalmente il gotha dell'economia, della politica e della diplomazia mondiale a Davos, nelle Alpi svizzere, ha visto dal 2007 in poi cinque interventi del presidente russo Vladimir Putin e dell'allora primo ministro Dimitri Medvedev. Putin era stato invitato anche nel 2015, nonostante le sanzioni successive all'invasione della Crimea, ma alla fine aveva deciso di non andare. Nel 2021, invece, il presidente russo era intervenuto da remoto al forum tenuto in versione virtuale a causa della pandemia.

13.15 Sindaco di Kiev: «Risorse per una settimana»

Kiev può resistere soltanto «una settimana» se le forze di Mosca la circonderanno. Lo ha detto il sindaco della capitale ucraina, Vitalii Klitschko in un'intervista alla Cnn, sottolineando che le risorse della città possono bastare soltanto per sette giorni. «Abbiamo bisogno dei jet ora, aiutateci», è stato l'appello del primo cittadino che si riferiva all'eventualità che la Polonia invii dei Mig all'Ucraina. «Kiev è un obiettivo di Mosca», ha aggiunto.

11.30Il Consiglio dell’Ue approva nuove sanzioni contro gli oligarchi russi

Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato in via informale nuove sanzioni contro gli oligarchi e alcune banche russe implicati in qualche modo nell’invasione dell’Ucraina. L’approvazione verrà data con la procedura ufficiale durante la riunione del Consiglio Europeo in programma fra giovedì e venerdì a Versailles. 

10.05 Cina: «Nato e Usa responsabili della guerra in Ucraina»

La questione Ucraina è molto chiara: «Sono state le azioni della Nato guidata dagli Stati Uniti che hanno gradualmente spinto fino al conflitto Russia-Ucraina». Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian, sulle recenti ricostruzioni del New York Times relative alla conoscenza di Pechino dei piani russi contro l'Ucraina, in base a quanto appreso da funzionari Usa. Ignorando le proprie responsabilità, gli Stati Uniti accusano invece la Cina della propria presa di posizione sulla vicenda e cercano margini di manovra nel tentativo di sopprimere la Cina e la Russia, per mantenere la propria egemonia», ha detto. 

9.39 Corridoi aperti tutto il giorno

Accordo tra Russia e Ucraina su una serie di «corridoi» di evacuazione dei civili per l'intera giornata di oggi. Lo fa sapere un responsabile ucraino.

9.04 Sono tre i bambini caduti sotto i bombardamenti

Sale a tre il numero dei bambini rimasti uccisi nell'attacco avvenuto nella notte tra lunedì e martedì a Sumy, nel nord est dell'Ucraina: il bilancio complessivo delle vittime sale così a 22. Lo rende noto il governatore della regione, Dmytro Zhyvytskyy, su Telegram. «Questa storia può essere giustamente definita un massacro, perché una bomba ha ucciso 22 persone», scrive Zhyvytskyy, precisando che «tra le 22 persone uccise c'erano 3 bambini. Inizialmente ne sono stati denunciati due, ma oggi i soccorritori hanno estratto dalle macerie il corpo di un bambino. Sono tutti della stessa famiglia». Zhyvytskyy spiega che tra le vittime nove persone erano nella stessa abitazione e che «sei case sono state distrutte completamente», mentre altre due dozzine parzialmente. Ci sono anche «otto persone ferite, tra cui una bambina di cinque anni», aggiunge.

8.58 La Russia lavora sulle sanzioni

La Russia sta lavorando ad una risposta «rapida» e «ponderata» alle sanzioni imposte dall'Occidente, che sarà avvertita nelle aree più «sensibili per coloro a cui si rivolge»: lo ha reso noto il direttore del dipartimento per la Cooperazione economica del ministero degli Esteri di Mosca, Dmitry Birichevsky. Lo riporta l'agenzia RIA Novosti.

8.22 Evacuati ieri 5mila civili

Circa 5.000 civili sono stati evacuati ieri grazie al corridoio umanitario aperto dalla città Ucraina di Sumy, nel nordest del Paese, alla città di Poltava (a circa 175 km a sud di Sumy): lo ha reso noto oggi il vice direttore dell'ufficio della presidenza ucraina, Kirill Timoshenko.

7.49 Mosca conferma: incontro in Turchia tra ministri degli esteri russo e ucraino

«Noi pensiamo che dal momento che l'Ucraina l'ha confermato, l'incontro si terrà davvero, in particolare perché è stato organizzato dalla Turchia, che ospita l'evento (il Forum diplomatico di Antalya, ndr) a margine del quale è previsto che si tenga l'incontro». Lo afferma la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, citata dall'agenzia Tass, alla vigilia del previsto incontro ad Antalya, in Turchia, tra il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e l'omologo ucraino Dmitry Kuleba. Zakharova ha spiegato che la Russia si sta preparando per i colloqui, ma senza necessità di affrettare le cose e ha precisato che il volo di Lavrov per Antalya è programmato per oggi.

7.28 Evacuazione dei civili

Il corridoio di evacuazione dei civili dalla città ucraina di Sumy, nel nordest del Paese, rimarrà aperto anche oggi: lo ha reso noto con un messaggio sui social il governatore della regione, Dmytro Zhyvytskyy, secondo quanto riporta la Cnn.

«Amici! Il team negoziale ha lavorato tutta la notte e oggi ha esteso l'operazione nel corridoio umanitario da Sumy a Poltava», ha scritto oggi Zhyvytskyy nel post, aggiungendo che il corridoio sarà aperto dalle 9 alle 21 ora locale (dalle 8 alle 20 in Italia). Zhyvytskyy ha spiegato che i cittadini potranno usare i loro mezzi per raggiungere Poltava (una cittadina a circa 175 km a sud di Sumy) e nel primo pomeriggio saranno disponibili anche i 22 autobus che sono già stati utilizzati ieri per le evacuazioni. 

Nella notte

A tenere banco, tuttavia, è anche il caso dei Mig-29 che la Polonia vorrebbe offrire agli Stati Uniti per poi girarli all'Ucraina. Un'iniziativa che, ha fatto sapere in nottata il Pentagono, non è «attuabile». La prospettiva di jet che partono da una base statunitense in Germania «per volare nello spazio aereo conteso tra Russia e Ucraina solleva serie preoccupazioni per l'intera alleanza Nato», ha spiegato il portavoce John Kirby. «Continueremo a consultarci con la Polonia e gli altri nostri alleati su questa questione e le difficoltà logistiche che pone, ma - ha concluso - non crediamo che la proposta polacca sia sostenibile».

Procede, intanto, l'avanzata dell'esercito russo in terra ucraina. La Guardia nazionale ha annunciato di aver preso il totale controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia, già conquistata alcuni giorni fa. Secondo quanto riferito da fonti russe, le 240 persone responsabili della sicurezza dell'impianto avrebbero deposto le armi. Notizie che troverebbero conferma anche nelle parole del ministro dell'Energia ucraino, Herman Halushchenko, che ha denunciato episodi di tortura nei confronti del personale da parte delle forze armate russe.

«Secondo le informazioni in nostro possesso - ha scritto su Facebook -, gli occupanti hanno costretto la dirigenza a registrare un messaggio per utilizzarlo a fini propagandistici. Il personale è fisicamente e psicologicamente esausto». Sul piano diplomatico sembra invece in salita il tentativo da parte degli Stati Uniti di coinvolgere i leader di fatto di Arabia Saudita ed Emirati Arabi per costruire una coalizione internazionale per sostenere Kiev e frenare i prezzi del petrolio.

Secondo il Wall Street Journal, infatti, il principe saudita Mohammed bin Salman e lo sceicco degli Emirati Mohammed bin Zayed al Nahyan hanno rifiutato di parlare con Biden nelle ultime settimane, delusi dal debole supporto Usa nella guerra in Yemen e preoccupati dall'accordo sul nucleare iraniano. E intanto anche Condè Nast, editrice di numerose riviste di spicco come Vogue, GQ, Architectural Digest e Glamour, ha deciso di sospendere le sue pubblicazioni in Russia dicendosi «scioccata e orripilata dalla tragedia della crisi umanitaria». Il comunicato cita le nuove leggi sulla censura del governo russo, che «rendono impossibile continuare in questo modo». 

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