Italia e Estero

Frassoni: «L’onda verde è tornata a farsi largo in tutta Europa»

La copresidente dei Verdi: «Siamo l’alternativa ai sovranisti, in Italia rilanciamo il partito»
Monica Frassoni - Foto © www.giornaledibrescia.it
Monica Frassoni - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Quello dei verdi è sicuramente il fenomeno politico europeo del momento; quello a cui il centrosinistra del Vecchio Continente guarda con maggiore interesse a quasi otto mesi dalle elezioni europee. 
I risultati delle Regionali tedesche soprattutto hanno dimostrato che i Gruenen possono essere la vera alternativa all’avanzata dei sovranisti e dei nazionalpopulisti. Ne è convinta anche Monica Frassoni, la copresidente europea dei Verdi, bresciana di nascita ma ormai residente a Bruxelles da parecchi anni.


Frassoni è soddisfatta degli ultimi risultati?
Decisamente, ma è il risultato di anni di lavoro. Così abbiamo fatto bene in Olanda dove il sindaco di Amsterdam è un verde, ma anche in Baviera e in Assia (Germania), in Lussemburgo, in Belgio. E ora anche i sondaggi in Francia ci accreditano un 9% per le Europee. Poi come si dice «everybody loves a winner», quindi adesso anche molti a sinistra guardano con interesse alla nostra esperienza.


Anche in Italia sembra che gli ultimi risultati a livello europeo abbiano risvegliato l’attenzione su di voi?
Dobbiamo ripartire dalla Federazione dei Verdi, sicuramente sono contraria all’idea di confluire in un listone con il Pd: faremmo il loro gioco. Inoltre per il Parlamento europeo si vota con il sistema proporzionale quindi non ha senso fare un’unica lista. Piuttosto dobbiamo aggregare attorno ai Verdi una proposta politica chiara nel segno dell’ecologismo politico e della qualità della democrazia.


Ci sono forze che potrebbero seguirvi?
Diciamo che ci sono realtà che sto seguendo con grande attenzione e che potrebbero partecipare al nostro progetto per la corsa alle Europee. Penso a Possibile di Civati, Futura, ma anche Italia in Comune di Federico Pizzarotti, che devo incontrare nei prossimi giorni.


Insomma la stessa ricetta che vi ha permesso di affermarvi nelle ultime tornate elettorali?
Le ragioni per cui si è tornati a parlare di un’onda verde nel cuore dell’Europa sono molteplici. Innanzitutto abbiamo dimostrato di essere un esempio di good governance a fronte dei casi corruzione che hanno colpito molti altri partiti. In particolare in Germania abbiamo dimostrato di essere affidabili sia all’opposizione sia al governo. Non solo, è stata apprezzata la coerenza dei verdi che a differenza dei partiti socialdemocratici non si sono spostati a destra per inseguire populisti e sovranisti su temi come i migranti.


Crede che i verdi possano essere la vera alternativa ai nazionalpopulisti?
Abbiamo dimostrato di avere una coerenza soprattutto se guardiamo le altre famiglie europee: i socialdemocratici hanno una grande debolezza politica, per non parlare del Partito popolare europeo e delle sue contraddizioni interni da Weber a Orban. Anche a sinistra le cose non vanno meglio: la Linke tedesca si è divisa sulla posizione sull’Ue, Podemos non sa dove andare, Mélenchon è uscito e poi è rientrato. In questo quadro i Verdi europei dimostrano di essere una forza politica che non rinuncia ai propri valori. Quindi sì, siamo la vera alternativa ai sovranisti anche perché proponiamo una ricetta chiara di protezione alternativa a quella dei nazionalpopulisti. Noi partiamo dall’idea di protezione dell’ambiente e dei valori della democrazia.

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