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Esplosioni a Beirut, migliaia di feriti: «La città è distrutta»

Trattiene a stento le lacrime il governatore della città. Tra i dispersi vi sarebbero numerosi vigili del fuoco
  • Beirut dopo la doppia esplosione
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Le esplosioni di oggi a Beirut potrebbero essere dovute a «materiali esplosivi confiscati». A riferirlo alcuni responsabili della sicurezza libanese. Secondo il ministro della Salute, sono almeno 27 i morti e 2.500 i feriti.

Un alto funzionario della sicurezza libanese ha spiegato che i «materiali esplosivi» che potrebbero essere all'origine delle violente deflagrazioni nella zona del porto erano stati confiscati e tenuti in un magazzino «per anni». «Sembra che ci sia un magazzino contenente materiali confiscati da anni e sembra che fossero materiali molto esplosivi», ha detto il direttore generale della Sicurezza generale Abbas Ibrahim ai microfoni delle tv sul luogo del disastro. «I servizi interessati stanno conducendo le indagini e diranno qual è la natura dell'incidente», ha aggiunto.

 

 

La Farnesina intanto, attraverso l'Unità di Crisi e l'Ambasciata in Libano, si è attivata per prestare ogni possibile assistenza ai connazionali presenti nel Paese e continua a monitorare la situazione.

 

 

«Beirut è una città distrutta», e le esplosioni di oggi sembravano «Hiroshima» ha detto ad una emittente libanese, trattenendo a stento le lacrime, il governatore della città, Marwan Aboud, definendo quanto accaduto «un disastro nazionale senza precedenti». Aboud si è recato sul luogo dell'esplosione, rivelando che tra i dispersi vi sarebbero numerosi vigili del fuoco accorsi sul posto per spegnere l'incendio conseguente alla prima esplosione.

Israele «non è coinvolto» nell'esplosione avvenuta a Beirut, hanno affermato fonti politiche ufficiali israeliane secondo la tv pubblica Kan. Intanto oggi, dopo le tensioni dei giorni scorsi alla frontiera del nord, si è svolta la riunione del Gabinetto di difesa.

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