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Il Regno Unito ha approvato la pillola anti Covid-19

L'agenzia regolatoria britannica ha dato il via libera al Molnupiravir come terapia standard contro il coronavirus
Il farmaco Molnupiravir per la terapia contro la Covid-19 - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
Il farmaco Molnupiravir per la terapia contro la Covid-19 - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
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Il Regno Unito ha dato il via libera alla prima pillola per la cura contro il Covid-19. Con i contagi in crescita in varie parti d’Europa tanto da far scattare l’allarme dell’Oms per una quarta ondata, entra in gioco anche il Molnupiravir, prima pillola indicata per la cura dell'infezione da coronavirus a essere registrata sul pianeta. Ancora una volta è il Regno Unito ad anticipare tutti sul fronte delle autorizzazioni, come era già accaduto sul via libera alle vaccinazioni nel dicembre 2020. 

L'agenzia regolatoria britannica (Mhra) ha infatti sdoganato oggi l'uso come terapia standard dell'antivirale nuovo di zecca messo a punto dal colosso farmaceutico americano Merck Sharp & Dohme in partnership con Ridgeback Biotherapeutics, e illustrato alcune settimane fa, che potrà ora essere prescritto a chi venga testato positivo nel Regno e abbia almeno un fattore di rischio ulteriore come obesità, cardiopatie, diabete o in genere un'età superiore ai 60 anni. Un medicinale che agisce interferendo nella replicazione interna all'organismo del virus e che l'authority indipendente d'Oltremanica, formata da specialisti e scienziati di chiara fama, ha definito «sicuro ed efficace». Per il momento è a disposizione di chiunque, colpito da forme anche blande o moderate di Covid, debba fare i conti con condizioni di pericolo extra in grado potenzialmente di aggravare le conseguenze dell'infezione fino al ricovero in ospedale. 

L'indicazione della Mhra è chiara: andrà utilizzato per questa fascia di pazienti quanto prima dopo un tampone positivo, possibilmente entro 5 giorni

«Oggi è una giornata storica, diventiamo il primo Paese al mondo ad aver approvato un antivirale contro il Covid-19 che può essere assunto a casa», ha esultato Sajid Javid, ministro della Sanità nella compagine Tory di Boris Johnson; nelle sue parole si tratta di un farmaco che cambierà radicalmente in meglio le prospettive «dei pazienti più vulnerabili e immunodepressi, ai quali questo trattamento rivoluzionario potrà essere prescritto presto».

Il governo della Gran Bretagna - dove dall'inizio della pandemia si sono contati circa 140mila morti e dove i contagi alimentati dalla variante Delta hanno ripreso a viaggiare nelle ultime settimane a 40mila al giorno, seppure con un impatto molto meno grave su decessi e ricoveri rispetto alle ondate pre-vaccini della pandemia - si è intanto finora assicurato 250mila confezioni di molnupiravir: contro le 50mila, per avere un termine di paragone, di un Paese europeo più o meno di pari grandezza come la Francia. Uno strumento ritenuto fondamentale a Londra - accanto al rilancio delle vaccinazioni, in particolare le terze dosi booster già in via di somministrazione sull'isola a tutti gli over 50, ai vulnerabili e al personale sanitario o dell'assistenza sociale - per provare a contenere l'impatto del rimbalzo stagionale dei nuovi casi sulle ospedalizzazioni. E di farlo senza ripristinare il grosso delle restrizioni, revocate fin dal 19 luglio in Inghilterra (mascherina obbligatoria inclusa) con un largo consenso popolare e di opinione pubblica. 

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