Italia e Estero

«Covid, la responsabilità dei singoli può fare la differenza»

Il segretario generale della Federazione italiana medici di medicina generale lancia un appello concreto: «Mettetevi in autolockdown»
Una passante indossa la mascherina - Foto Ansa/Angelo Carconi © www.giornaledibrescia.it
Una passante indossa la mascherina - Foto Ansa/Angelo Carconi © www.giornaledibrescia.it
AA

E se fossero i cittadini a fare la differenza, senza aspettare che siano i Dpcm a imporre alcune regole? Sale la tensione rispetto alle norme restrittive messe in campo dal governo per contenere la seconda ondata di contagi da Covid-19, ormai impennata e destinata a crescere in modo esponenziale. Come la scorsa primavera, è ricominciato il susseguirsi di ordinanze regionali e provvedimenti nazionali. Tutti, anche politici e virologi concordano, vogliono scongiurare il pericolo del lockdown, che metterebbe - forse definitivamente - in ginocchio un’economia che iniziava a registrare deboli accenni di ripresa

Eppure, la realtà dei numeri parla chiaro: i contagi hanno superato il tetto dei 10 mila giornalieri e le terapie intensive si fanno ogni giorno più affollate, sebbene il dato sui ricoveri non sia ancora da allarme. Secondo alcuni esperti, il lockdown totale potrebbe servire a tirare il fiato e riportare la curva tra i limiti accettabili e sostenibili dai nostri ospedali. Eppure, secondo il professor Enrico Bucci della Temple University di Philadelphia, intervistato da Repubblica, «dovremmo già essere in lockdown, ma va evitato a ogni costo. Vanno conciliate due esigenze ugualmente importanti: la tutela della salute e la tenuta economica  esociale del Paese. L’Italia non è la Cina, non ha la forza per imporre due lockdown in un anno».

E dunque, che fare? L’intenzione del governo, lo ha dichiarato anche il premier Giuseppe Conte, è evitare una serrata totale e procedere per restrizioni graduali. Chiusure mirate, sia geografiche in quei territori particolarmente a rischio, sia in particolari settori produttivi. Nel frattempo, al di là del fatto che sia sacrosanto attendere che siano le istituzioni a mitigare al massimo i danni, c’è qualcosa di concreto che i cittadini possono già fare, nella loro quotidianità.

Interpellato dall’agenzia di stampa Ansa, il segretario generale della Federazione italiana medici di medicina generale Silvestro Scotti, lancia un appello molto concreto: «Mettetevi in autolockdown». Ovviamente, si riferisce a tutte le attività non considerate necessarie, come ad esempio uscire, viaggiare, frequentare luoghi affollati se non è più che necessario. Questo esclude l’attività lavorativa, che va preservata proprio per non inciampare in un’altra paralisi economica.

Insomma, stare al sicuro il più possibile, come ha chiesto la cancelliera Angela Markel ai cittadini tedeschi: «Per favore, state a casa». Si tratta di responsabilità personale, che si può sintetizzare in pochi punti: limitare più possibile i contatti sociali, non viaggiare se non è urgente, indossare la mascherina in modo corretto e lavarsi frequentemente le mani, contribuire al tracciamento dei casi scaricando e usando l’app Immuni.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia