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Covid, la Lombardia in arancione scuro anche per il Governo

Dopo la decisione di ieri di Fontana, che è scattata a mezzanotte, anche il Ministero della salute emana il provvedimento
Terapia intensiva - Foto Ansa  © www.giornaledibrescia.it
Terapia intensiva - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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«La Lombardia secondo la valutazione settimanale della Cabina di Regia di Istituto Superiore di Sanità e Ministero della salute, dedicata al monitoraggio del rischio sanitario, ha parametri da zona arancione. Considerato l'aumento della trasmissione del virus, determinato dalla variante inglese, l'organismo ministeriale ha però raccomandato alle regioni dove l'incidenza settimanale superi la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti, come la nostra, di adottare il massimo livello di mitigazione. Un'iniziativa da me già adottata ieri con la decisione di rafforzare la zona arancione, inserendo oltre alla chiusura delle scuole anche altre restrizioni, come le visite a parenti amici e lo spostamento verso le seconde case e le situazioni che generano rischi di assembramento»: lo comunica il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.

«Mi auguro che queste restrizioni possano essere sufficienti per rallentare e frenare la corsa dei contagi, allontanando il rischio della zona rossa» ha aggiunto Fontana. 


Intanto sono dieci le Regioni che hanno un Rt puntuale maggiore di 1 di cui una (Molise) ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Delle altre nove, sei hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2 secondo la bozza di monitoraggio settimanale Iss-ministero della salute.
Peggioramento nel numero di Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica del 30%: sono 9 Regioni contro le 8 della settimana precedente.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento (26% contro 24% della scorsa settimana).

Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in netto aumento da 2.146 (23/02/2021) a 2.327 (02/03/2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in aumento, passando da 18.295 a 19.570. Lo evidenzia la bozza di monitoraggio Iss-ministero della Salute. Le 9 regioni e province autonome le cui terapie intensive hanno superato la soglia critica del 30% di occupazione dei posti per i malati di Covid sono l'Abruzzo, l'Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia, le Marche, il Molise, la provincia autonoma di Bolzano, quella di Trento e l'Umbria. «Il contagio in questo momento avviene soprattutto a livello familiare. Questo è un elemento importante» ha affermato il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro.

«Bisogna intervenire in maniera tempestiva e radicale per contenere le varianti del virus». 

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