Italia e Estero

Covid: dall'Europa agli States, la pandemia corre

Il punto del contagio nel Vecchio e nel nuovo Continente
Parigi deserta - Foto Ansa  © www.giornaledibrescia.it
Parigi deserta - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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È un'Europa sempre più impaurita quella che assiste all'avanzata quotidiana del coronavirus, con sempre nuovi record negativi nel numero di casi e di morti e con nuove restrizioni imposte dai governi, che stringono le maglie intorno alle attività ritenute non essenziali e alla libertà di movimento delle persone. Una situazione cui i cittadini sembrano reagire con un mix di preoccupazione, noncuranza in alcuni casi, e a volte aperta ribellione.

A Londra migliaia di persone sono scese nuovamente nelle strade per protestare contro le misure di lockdown varate da Boris Johnson - corteo poi interrotto dalla polizia -, così come manifestazioni analoghe c'erano state nei giorni scorsi in Spagna e altrove. Nel difficile equilibrismo tra la volontà di non soffocare ulteriormente l'economia già messa a dura prova dalla prima ondata del virus e l'imperativo di salvaguardare la salute dei cittadini, i governi da giorni sembrano virare sempre di più verso la necessità di una stretta per tentare di appiattire una curva dei contagi che appare fuori controllo.

La Spagna si prepara a decretare un nuovo stato di allarme che già a inizio settimana potrebbe aprire la strada a un coprifuoco generalizzato in tutto il Paese, dopo quelli imposti in alcune regioni tra cui Madrid.

Nuovo record di contagi in 24 ore in Francia, con 45.422 positivi da ieri, secondo Santé Publique France, secondo cui il tasso di positività ha toccato oggi il 16%. Diminuito il numero dei decessi in un giorno, 138 contro i 184 di ieri, e rallentamento dei nuovi ricoverati in rianimazione, che sono stati oggi 233 contro i 300 di ieri. In rianimazione e terapie intensive, ci sono attualmente un totale di 2.491 malati di Covid.

Il Belgio, che ha segnato un nuovo record di oltre 15mila casi in un giorno, ha anticipato anche a Bruxelles il coprifuoco dalle 22 alle 6, come già deciso nei giorni scorsi in Vallonia. Reintrodotto anche l'obbligo di mascherina ovunque e da lunedì chiuderanno sale di spettacolo, teatri, cinema e palazzetti dello sport. In Bulgaria la capitale Sofia chiuderà locali e discoteche per due settimane.

La Polonia, dove è risultato positivo al Covid il presidente Andrzej Duda, è entrata in un regime di semi-lockdown con la chiusura dei ristoranti e delle scuole dalla quarta dell'ottava classe, come già avvenuto per medie e superiori, il divieto di incontro per gruppi oltre le cinque persone e l'invito a restare a casa per gli anziani sopra i 70 anni. Nel Vecchio Continente c'è anche chi guarda con preoccupazione alla situazione dei contagi italiani.

La Slovenia ha inserito oltre metà delle nostre regioni in una lista rossa che prevede l'obbligo di quarantena per 10 giorni per chi arriva da lì nel Paese, oppure un test negativo non più vecchio di 48 ore. Le aree interessate sono Abruzzo, Valle d'Aosta, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto e la provincia di Bolzano. Media locali avevano parlato addirittura di una chiusura dei confini con l'Italia a partire da lunedì ma al momento tutti i valichi restano aperti per i cittadini sloveni e italiani.

Intanto la Germania ha superato la soglia dei 10mila morti per Covid-19 dall'inizio della pandemia.

La Repubblica Ceca si conferma uno dei focolai europei più seri, con oltre 15.000 contagi e 126 vittime giornaliere: numeri che impressionano se si considera che il Paese ha lo stesso numero di abitanti della Lombardia, poco più di dieci milioni. Altri picchi sono stati segnalati nei Balcani, in Bosnia, Serbia e Croazia. E se l'Europa piange, l'America non ride.

Gli Stati Uniti hanno segnato il loro nuovo massimo giornaliero di contagi, 80 mila. Il record precedente era stato di circa 77.000 lo scorso 16 luglio. Una situazione che ormai sembra essere una delle materie principali della campagna elettorale per le presidenziali. «Se non si cambia rotta si rischiano altri 200 mila morti», ha ammonito il candidato democratico Joe Biden. Mentre Trump continua a ripetere che la pandemia se ne sta andando via ovunque negli Usa e che il vaccino è in arrivo.

 

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