Italia e Estero

Covid, 168 milioni di bambini sono rimasti senza scuola

L'Unicef ha realizzato un'installazione con 168 banchi vuoti per ricordare l'emergenza educativa in corso
  • Banchi vuoti: l'installazione dell'Unicef sull'emergenza educativa
    Banchi vuoti: l'installazione dell'Unicef sull'emergenza educativa
  • Banchi vuoti: l'installazione dell'Unicef sull'emergenza educativa
    Banchi vuoti: l'installazione dell'Unicef sull'emergenza educativa
  • Banchi vuoti: l'installazione dell'Unicef sull'emergenza educativa
    Banchi vuoti: l'installazione dell'Unicef sull'emergenza educativa
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In tutto il mondo 168 milioni di bambini non sono potuti andare a scuola per quasi un anno a causa della chiusura degli istituti per il Covid-19 e 214 milioni - 1 su 7 - hanno perso più di tre quarti di scuola in presenza. Lo rende noto l'Unicef che oggi, nella sede della Nazioni Unite a New York, svela l'installazione «Pandemic Classroom», una classe composta da 168 banchi vuoti. Ogni banco rappresenta 1 milione di bambini che vive in Paesi in cui le scuole sono state quasi interamente chiuse, un solenne ricordo delle classi in ogni angolo del mondo che rimangono vuote. 

L'obiettivo è richiamare l'attenzione sull'emergenza dell'istruzione e sensibilizzare sulla necessità dei governi di tenere le scuole aperte, o darvi priorità nei piani di riapertura. «Questa classe rappresenta i milioni di centri per l'apprendimento che sono rimasti vuoti, molti per quasi tutto l'anno. Dietro ogni sedia vuota c'è uno zaino vuoto, un simbolo del potenziale sospeso di un bambino», ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore generale dell'Unicef. «Non vogliamo che porte ed edifici chiusi nascondano il fatto che il futuro dei nostri bambini sia stato messo in pausa a tempo indeterminato. Questa installazione è un messaggio ai governi: dobbiamo dare la priorità alla riapertura delle scuole e dobbiamo dare la priorità per riaprirle migliori rispetto a come erano prima». 

«Ogni giorno che passa, i bambini che non possono accedere all'istruzione in presenza rimangono sempre più indietro, e i più emarginati pagano il prezzo più alto - ha dichiarato ancora Fore -. Non possiamo permetterci di passare a un secondo anno di apprendimento limitato o addirittura assente per questi bambini. Non si dovrebbe risparmiare alcuno sforzo per tenere aperte le scuole, o dare loro la priorità nei piani di riapertura».

 

 

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