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Corteo CasaPound a Roma il 28 maggio, Pd: «Va fermato»

Alfredo Bazoli, deputato bresciano e capogruppo in commissione Giustizia, ha affermato: «Sfregio alla memoria, fa gelare il sangue»
La stele in memoria delle vittime della strage di piazza della Loggia a Brescia - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
La stele in memoria delle vittime della strage di piazza della Loggia a Brescia - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Il corteo che CasaPound annuncia a Roma contro il governo Draghi per il 28 maggio, in coincidenza con l'anniversario della strage di Piazza della Loggia a Brescia, scatena polemiche e rischia di far subire una giornata di fuoco alla Capitale, come quelle delle proteste no vax cavalcate dall'estrema destra. Dopo che CasaPound ha confermato la manifestazione su Twitter - malgrado Anci e Anpi abbiano chiesto a prefetto, questore e sindaco di Roma di vietarla - scende in campo il Pd.

«Con tutta la forza che abbiamo gridiamo il nostro no alla manifestazione neofascista di CasaPound a Roma», dice il segretario Enrico Letta, e gli eletti del Pd a Strasburgo si appellano a ministero dell'Interno, Prefettura di Roma e autorità cittadine perché «impediscano il raduno illegale di un'associazione che si richiama apertamente al fascismo».

Offesa alla memoria

Alfredo Bazoli, deputato bresciano e capogruppo Pd in commissione Giustizia di Montecitorio, ha affermato: «Il 28 maggio è una data simbolo della storia del nostro paese, uno dei momento più drammatici dell'escalation del terrorismo neofascista. Sapere che una formazione dichiaratamente neofascista come CasaPound intende tenere una manifestazione pubblica, mentre a Brescia si celebrerà l'anniversario della strage, è una cosa che semplicemente gela il sangue. È uno sfregio alla memoria di questo paese».

«Fermiamo i fascisti in quella che si annuncia una nuova pericolosa marcia su Roma. CasaPound promuove la manifestazione tornando ad attaccare il giornalista italiano Paolo Berizzi, unico in Europa sotto scorta da anni per le minacce degli estremisti di destra, affermando "chi non partecipa è un PBerizzi"» scrivono, ricordando, appunto, la coincidenza dell'iniziativa con l'anniversario della bomba che nel 1974 a Brescia fece 8 morti e 102 feriti tra le persone che manifestavano pacificamente contro il fascismo.

I colpevoli di quell'eccidio furono individuati, molti anni dopo, tra i membri del gruppo neofascista Ordine Nuovo. Enrico Borghi, rappresentante dem al Copasir, chiede al ministro Lamorgese di intervenire, «dando seguito agli indirizzi già espressi in Parlamento ed evitando, soprattutto in un momento così delicato, inutili provocazioni da parte di una destra estremista che ha già dato prova della sua pericolosità». Appello analogo arriva da Europa Verde e da Sinistra Italiana che, con Nicola Fratoianni, annuncia sul tema una interrogazione parlamentare.

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