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Coronavirus, cosa succede fino al 3 e cosa fino al 15 aprile

Facciamo chiarezza: da un parte c'è l'ordinanza del governatore della Lombardia, dall'altra quella del presidente del consiglio
Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte - Foto Ansa/Filippo Attili © www.giornaledibrescia.it
Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte - Foto Ansa/Filippo Attili © www.giornaledibrescia.it
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In attesa che il governo pubblichi un testo, o un elenco, con un'indicazione precisa delle attività produttive non strettamente necessarie che chiuderanno fino al 3 aprile, proviamo a fare il punto su ciò che succederà in Lombardia da qui al prossimo mese.

FINO AL 15 APRILE

Raccogliendo l'appello dei medici e degli infermieri che lavorano negli ospedali, stremati dall'emergenza coronavirus, il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha firmato un'ordinanza che sospende l'attività degli uffici pubblici, delle attività degli studi professionali, il fermo delle attività nei cantieri e divieto di praticare sport e attività motorie svolte all'aperto, anche singolarmente.

Per punti, ecco cosa prevedono le restrizioni regionali:

  • il divieto di assembramento nei luoghi pubblici - fatto salvo il distanziamento (droplet) - e conseguente ammenda fino a 5.000 euro;
  • la sospensione dell'attività degli uffici pubblici, fatta salva l'erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
  • la sospensione delle attività artigianali non legate alle emergenze o alle filiere essenziali;
  • la sospensione di tutti i mercati settimanali scoperti;
  • la sospensione delle attività inerenti ai servizi alla persona;
  • la chiusura delle attività degli studi professionali salvo quelle relative ai servizi indifferibili e urgenti o sottoposti a termini di scadenza;
  • la chiusura di tutte le strutture ricettive ad esclusione di quelle legate alla gestione dell'emergenza. Gli ospiti già presenti nella struttura dovranno lasciarla entro le 72 ore successive all'entrata in vigore dell'ordinanza;
  • il fermo delle attività nei cantieri edili. Sono esclusi dai divieti quelli legati alle attività di ristrutturazione sanitarie e ospedaliere ed emergenziali, oltre quelli stradali, autostradali e ferroviari;
  • la chiusura dei distributori automatici cosiddetti h24 che distribuiscono bevande e alimenti confezionati;
  • il divieto di praticare sport e attività motorie svolte all'aperto, anche singolarmente, se non nei pressi della propria abitazione

 

FINO AL 3 APRILE

Raccogliendo gli input della Lombardia e dei sindaci dei capoluoghi della regione, nella tarda serata di sabato il premier Giuseppe Conte ha annunciato una stretta sulle attività produttive non essenziali. Manca ancora una lista ufficiale, ci rifacciamo a quella provvisoria di ciò che può continuare a funzionare:

  • filiera agro-alimentare e zootecnica
  • filiera del settore farmacautico e biomedicale
  • settore trasporti
  • pubblica amministrazione: aperti gli esercizi legati a sanità, difesa e istruzione
  • edicole, tabaccai, servizi di informazione
  • industria delle bevande
  • industria alimentare
  • industria del tessile legata strettamente agli indumenti di lavoro (escluso, quindi, l'abbigliamento)
  • produzioni di gomma, materiale plastico e prodotti chimici
  • fabbricazione della carta
  • raffinerie petrolifere
  • idraulica, installazione impianti elettrici, di riscaldamento e di condizionatori
  • fabbricazione di forniture mediche  e dentistiche
  • attività riguardanti le riparazioni della strumentistica utilizzata nella filiera alimentare, farmaceutica e dei trasporti
  • sistema trasporti
  • gestione fognaria e raccolta dei rifiuti
  • attività bancarie, postali, assicurative e finanziarie
  • servizi veterinari
  • call center
  • servizi di vigilanza privata
  • pulizia e lavaggio aree pubbliche
  • servizi di assistenza sociale residenziale e non residenziale

 

 

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