Italia e Estero

Cop26 di Glasgow al via, Draghi: «Dobbiamo andare oltre al G20»

Il premier italiano e quello britannico Boris Johnson hanno inaugurato ufficialmente la Conferenze delle Nazioni Unite sul clima
  • La giornata inaugurale della Cop26 di Glasgow
    La giornata inaugurale della Cop26 di Glasgow
  • La giornata inaugurale della Cop26 di Glasgow
    La giornata inaugurale della Cop26 di Glasgow
  • La giornata inaugurale della Cop26 di Glasgow
    La giornata inaugurale della Cop26 di Glasgow
  • La giornata inaugurale della Cop26 di Glasgow
    La giornata inaugurale della Cop26 di Glasgow
  • La giornata inaugurale della Cop26 di Glasgow
    La giornata inaugurale della Cop26 di Glasgow
  • La giornata inaugurale della Cop26 di Glasgow
    La giornata inaugurale della Cop26 di Glasgow
AA

Neanche il tempo di chiudere il G20 di Roma che il mondo volge il suo sguardo alla Cop26 di Glasgow.

La Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, ufficialmente «Cop26 World Leaders Summit», è iniziata ieri ma la cerimonia ufficiale di apertura si è tenuta oggi, alla presenza dei capi di Stato dei due Paesi che si divideranno la presidenza, Gran Bretagna e Italia.

Un appuntamento fondamentale preceduto, oltre che dal summit romano, anche dalla Youth4Climate, la conferenza dei giovani sul clima che si è tenuta a MIlano, alla presenza di 400 delegato di 186 Paesi. 

La «Cop26 World Leaders Summisi annuncia decisivo poichè i tre temi centrali nel summit di Roma, data della neutralità climatica a livello mondiale e limite massimo di temperatura, fuoriuscita dal carbone e fondo da 100 miliardi per i Paesi in via di sviluppo, torneranno prepotentemente nelle agende dell'assemblea in terra scozzese.

La differenza è chde non sono più solo venti i Paesi seduti ad un tavolo, fino al 12 novembre sarà il mondo intero.

«Qui alla Cop26 dobbiamo fare molto più di quanto abbiamo fatto al G20 - le parole del presidente del Consiglio Mario Draghi -. Dobbiamo accelerare il nostro impegno per contenere l’aumento della temperatura al di sotto di 1,5 gradi. L’accordo del G20 deve solamente essere una base, per agire in modo più rapido e deciso».

Il premier italiano ha poi ricordato come «l’aumento delle temperature globali è destinato a influenzare la vita sul nostro pianeta in modo drammatico. Da incendi e inondazioni catastrofici, allo scolorimento delle barriere coralline e alla perdita di biodiversità, l’impatto del cambiamento climatico è già fin troppo evidente». Un impatto quantificabile anche economicamente «visto che il costo dei disagi per le famiglie e le aziende nei paesi a basso e medio reddito ammonta a ben 390 miliardi di dollari l’anno».

Boris Johnson alla Cop26 - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
Boris Johnson alla Cop26 - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it

L’intervento di Draghi è stato preceduto da quello del principe Carlo d’Inghilterra, salito per secondo sul palco di Glasgow, e prima ancora da quello del premier britannico Boris Johnson. «Un fallimento della Cop26 non è un’opzione, un suo flop scatenerebbe ondate di collera nel mondo». Toni molto forti quelli usati da Johnson, davanti ai delegati dei circa 200 Paesi e a 120 leader di Stato. Non sono mancate anche proteste e manifestazioni fuori dal palazzo sede della conferenza: tutto però si è svolto in maniera pacifica.

Domani i lavori della conferenza, dopo la giornata inaugurale, entreranno nel vivo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia