Italia e Estero

È stato pubblicato il codice sorgente dell'app Immuni

Gli aggiornamenti sul sito del ministero dell'Innovazione: venti screenshot mostrano come sarà l'applicazione anti-Covid
  • Le slide che presentano la app Immuni
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Conto alla rovescia per l'app Immuni. Il governo ha pubblicato il codice sorgente che chiarisce il funzionamento dell'applicazione che si appoggia al sistema di tracciamento realizzato da Apple e Google. Ultimi passi, dunque, verso l'avvio della sperimentazione che partirà in una prima fase in 3 regioni del Nord, Centro e Sud: Liguria, Abruzzo e Puglia. Per ora, però, non è ancora possibile scaricare Immuni su iPhone o su smartphone Android. «Sarà disponibile tra 10-15 giorni, per i primi di giugno», spiega il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri. Mentre il Garante Privacy, Antonello Soro, che ha ricevuto la relazione del Ministro della salute Speranza relativa alla valutazione d'impatto sulla privacy, approva la volontarietà e l'assenza di geolocalizzazione. l

Il ministero dell'Innovazione svela la «faccia» di Immuni, dallo start dell'applicazione all'alert di «rilevato contatto con una persona positiva al Covid 19». Oltre venti screenshot dell'app sono ora disponibili sul sito del ministero dell'Innovazione. Slide che guidano all'attivazione dell'app, alla sua impostazione sullo smartphone, ne chiariscono il funzionamento e l'obiettivo: contrastare l'epidemia. 
Le immagini di Immuni caricate oggi sul sito del ministero, in concomitanza con la pubblicazione del codice sorgente, sono innanzitutto dedicate allo «status» dell'app e ricordano che il servizio resta attivo anche se l'applicazione dovesse essere chiusa. Quanto al caricamento dei dati, si avvisa che è necessaria «l'assistenza di un operatore sanitario autorizzato».

Tra i dati che verrano caricati anche la zona di provenienza, la provincia, e le informazioni epidemiologiche, «ad esempio la durata della tua esposizione a un utente positivo». L'alert che rileva il contatto a rischio è di colore arancione. All'utente viene chiesto se ha manifestato certi sintomi: «febbre di qualsiasi grado, tosse, affaticamento, difficoltà respiratoria e perdita di gusto o olfatto». Se la risposta affermativa si segue una procedura ad hoc, in caso contrario si è invitati a seguire «semplici accorgimenti» fino alla data stabilita, come «restare in casa» e «rispettare le misure di distanziamento fisico (almeno un metro)».

L'app racconta il suo funzionamento: Immuni associata a ogni telefono un codice casuale, i telefoni che si avvicinano scambiano i rispettivi codici casuali e in caso di riscontro con un positivo l'utente viene avvertito. Si passa per una serie di interfacce che chiedono di attivare le notifiche di esposizione al Covid, e il Bluetooth, che è la tecnologia di base. Nella notizia, che accompagna la scheda del progetto dell'app, si sottolinea come Immuni abbia «lo scopo di migliorare efficienza e velocità nell'individuare soggetti che hanno avuto contatti con persone risultate positive agli esami di laboratorio. Il nuovo sistema potrà contribuire anche all'individuazione di eventuali nuovi focolai. Tutto questo nel rispetto della privacy e della sicurezza individuale e nazionale».  

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