Italia e Estero

Vittoria del centrodestra, flop del Pd. Tonfo dell'affluenza

I ballottaggi assegnano al centrodestra alcune roccaforti della sinistra. Sullo sfondo resta un'affluenza alle urne da minimi storici
Elezioni amministrative 2017 - © www.giornaledibrescia.it
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I ballottaggi per le elezioni comunali segnano la vittoria del centrodestra unito. Arretra il centrosinistra. Il centrodestra vince a Genova, La Spezia, Verona, Monza, Como, Asti, L'Aquila, Como, Catanzaro, a Gorizia, Piacenza, Oristano, Rieti, Lodi, Alessandria. Vittoria netta del centrodestra anche a Sesto San Giovanni. A Pistoia il candidato di Fratelli d'Italia, Alessandro Tomasi, è riuscito a strappare il governo della città al centrosinistra per la prima volta nel Dopoguerra.

A Lucca e Padova si affermano i candidati del centrosinistra, così come a Lecce e a Taranto. A Belluno il sindaco è Jacopo Massaro, sostenuto da una lista civica di sinistra. Il candidato del Movimento Cinque Stelle, Francesco De Pasquale, ha avuto la meglio a Carrara su quello del centrosinistra, Andrea Zanetti. A Parma conferma per l'uscente Federico Pizzarotti, che dopo il divorzio da Beppe Grillo, si è presentato alle urne con il sostegno di una lista civica. I cinquestelle vincono però a Guidonia.

A Trapani non è stato raggiunto il quorum. Non ce la fa dunque l'unico candidato in corsa, Piero Savona, del centrosinistra. Il Comune si prepara dunque al commissariamento. 

Nel centrodestra i leader esultano: il governatore, Giovanni Toti, invita a considerare la sua Liguria un modello anche in vista delle prossime elezioni politiche. Sulla stessa lunghezza d'onda Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Il capogruppo alla Camera del Pd Ettore Rosato ammette la sconfitta, ma il segretario Dem, Matteo Renzi non ci sta: «Poteva andare meglio», scrive in un lungo post su Facebook, «ci fanno male alcune sconfitte, a cominciare da Genova e l'Aquila ma siamo felici delle affermazioni a Padova, a Taranto, a Lecce». E parla di «risultati a macchia di leopardo».

Festeggia invece il governatore pugliese, Michele Emiliano: «In Puglia, in controtendenza rispetto al quadro nazionale, il Centrosinistra vince dappertutto e clamorosamente a Lecce dove non avevamo mai vinto. La vittoria di Taranto è un vero trionfo. Il modello Puglia deve rappresentare il futuro del centrosinistra italiano».

Sullo sfondo resta il dato, pesantemente in calo, dell'affluenza alle urne. Il temuto crollo c'è stato: nei comuni chiamati ad eleggere il sindaco è andato a votare meno del 50% degli aventi diritto, esattamente il 46,03%, un dato che tocca i livelli storici minimi e che è particolarmente insolito, perché l'elezione del primo cittadino in Italia è sempre stata molto sentita.

Il crollo è stato di quasi 12 punti percentuali rispetto al primo turno, particolarmente accentuato in alcune città: a Catanzaro ha votato il 47,05% contro il 72,44% del primo turno; bassissima l' affluenza a Taranto, dove ha votato solo il 32,87% (era stata del 58,51%) e soprattutto a Trapani, dove il risicato 26,75% dei cittadini andati a votare porterà un commissario nella città, nominato dalla Regione, visto che l'unico candidato rimasto in sella, Piero Savona del centrosinistra, dopo l'esclusione del candidato Girolamo Fazio del centrodestra, indagato, per vincere doveva avere oltre il 25% dei consensi ed una affluenza di oltre il 50% che è sembrata impossibile da raggiungere già alle 19, quando l'affluenza fu pari a solo il 16,69. A Genova ha votato il 42,66% ma l' affluenza era stata più bassa del 50% anche al primo turno: era andato alle urne solo il 48,39%. Bassa anche l' affluenza a Como, arrestata al 35,82%, ad Asti (41,70%), a Oristano (43,91%). Dove non è andata male è stato a Padova, il capoluogo che, dopo Rieti (64,14%), ha visto la più alta affluenza alle urne, e dove è andato andati a votare il 57,03% dei cittadini; era andato il 60,77% l'11 giugno scorso. Hanno superato il 50% di affluenza le città di Lecce (52,72%) e l'Aquila (52,06%). 

A livello nazionale, al primo turno era andato a votare il 60,07%, dato del Viminale che comprendeva 849 centri andati al voto (ma non le comunali in corso in Friuli Venezia Giulia e Sicilia); nel 2012, nelle omologhe aveva votato il 66,85%. Lo scorso anno, il 6 giugno del 2016, alle comunali aveva votato il 62,14% degli aventi diritto.

 

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