Italia e Estero

Vigili del fuoco in Emilia, l’emergenza innesca la polemica

I volontari erano stati allertati per l'alluvione, poi sono stati fermati perché il protocollo prevede che siano inviati prima i professionisti
Residenti in Emilia Romagna portati in salvo dai Vigili del Fuoco Fluviali - Foto Emanuele Valeri Ansa © www.giornaledibrescia.it
Residenti in Emilia Romagna portati in salvo dai Vigili del Fuoco Fluviali - Foto Emanuele Valeri Ansa © www.giornaledibrescia.it
AA

Monta l’emergenza e monta la polemica. Quella dei Vigili del fuoco volontari, del Bresciano e non solo, in un primo momento sollecitati da Roma e dalla Direzione regionale della Lombardia a partire per l’Emilia Romagna, poi fermati con un dietrofront che ha consentito di oltrepassare il Po solo a pochi volontari (tra cui quelli del Distaccamento di Orzinuovi).

Il dito viene puntato dai volontari contro alcune sigle sindacali - Cgil, Cisl e Conapo - che hanno chiesto chiarimenti al Comando di via Scuole, per comprendere con quale criterio fosse stata allertata la componente volontaria senza che fossero prima implementati i permanenti (professionisti) inviati con la «colonna mobile» regionale. Apriti cielo.

Da un lato è legittimo il malcontento di chi, desideroso di dare il proprio contributo, ha messo da parte affetti e lavoro, prendendo giorni di ferie appena richiesta la disponibilità a partire, salvo poi vedersi respinto. Malcontento rappresentato pure in Parlamento dal deputato leghista Stefano Candiani. Dall’altro però a innescare le proteste sarebbe stato anche un fraintendimento delle ragioni alla base della presa di posizione sindacale: nessuna velleità economica - come adombrano alcune voci della contestazione dei volontari, corsa di chat in chat - semmai una questione di rispetto delle disposizioni ministeriali e di tutela della sicurezza dei lavoratori (tali sono in servizio i volontari).

In sostanza: una circolare ministeriale del 2020 stabilisce che nella prima fase di una grande calamità vengano mobilitate le colonne mobili regionali e solo nelle fasi successive i volontari. «È una scelta a tutela degli stessi volontari - è la spiegazione -. Ben venga il loro contributo, ma perché è scattata una chiamata a caso, senza selezionare chi dispone di specifica formazione per operare in ambiente acquatico e dotazioni appropriate, per dire?». Sul punto, a far chiarezza è giunta una nota della Fns-Cisl nazionale: «No alle polemiche, il tentativo di discredito della componente professionistica non è accettabile. Chiediamo che dopo l’emergenza vi sia un confronto con l’Amministrazione per individuare definitivamente i protocolli operativi per l’attivazione della componente volontaria nelle emergenze, grandi e piccole». Come quella che ha colpito anche il Bresciano ieri, per far fronte alla quale sono stati determinanti i Vigili del Fuoco. Permanenti e volontari. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia