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Vienna, l'attentatore ucciso era uscito dal carcere un anno fa

Il bilancio è di quattro vittime civili morte, oltre al 22enne che aveva cercato di andare in Siria per affiliarsi all'Isis
L'ATTACCO NEL CUORE DI VIENNA
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Sale il bilancio delle vittime dell'attacco di ieri sera a Vienna con almeno quattro civili morti, oltre all'attentatore ucciso dalla polizia, e almeno 17 feriti, di cui sette in pericolo di vita.

L'Austria si è svegliata scioccata con le scuole chiuse e l'invito a rimanere a casa mentre la comunità ebraica ha deciso la serrata di tutte le sue istituzioni e istituti: gli attentatori, un vero e proprio commando ben addestrato, potrebbe essere di 4 persone, secondo gli inquirenti.

Iniziano intanto a trapelare le prime notizie sull'attentatore ucciso dalla polizia: all'alba il ministro dell'Interno austriaco, Karl Nehammer, ha rivelato la matrice islamista degli attacchi, sottolineando che l'uomo era un «simpatizzante» dell'Isis. E con il passare delle ore i media hanno dato corpo a questo scenario indicando che l'uomo era un giovane viennese di origini albanesi della Macedonia del Nord. Secondo il responsabile della rivista austriaca Falter, Florian Klenk, si chiamava «Kurtin S.» era «nato nel 2000 a Vienna, dove era cresciuto». Il giovane, ha aggiunto, era noto ai servizi di sicurezza antiterrorismo (Bvt) per essere stato uno dei 90 islamisti austriaci che hanno cercato di recarsi in Siria.

Fejzulai Kujtim era stato condannato a 22 mesi di carcere il 25 aprile 2019, per aver tentato di andare in Siria ed affiliarsi all'Isis. Era stato liberato il 5 dicembre, con anticipo: in quanto giovane adulto, rientrava infatti in un regime privilegiato previsto dalla legge a tutela dei giovani. 

Secondo altri media austriaci poco prima di entrare in azione l'uomo aveva prestato giuramento di fedeltà al nuovo leader dell'Isis Abu Ibrahim al-Hashimi al-Quraishi. Per il momento, però, gli attacchi non sono stati rivendicati mentre la Bild riferisce che avrebbe postato sui social il suo intento ieri.

Perquisizioni a tappeto e fermi sono intanto in corso nel Paese alla ricerca degli altri possibili attentatori. E anche la Germania, dopo una decisione analoga presa ieri dalla Repubblica ceca, ha alzato l'allerta controlli alle sue frontiere.

Quanto alle vittime civili, per ora è noto solo che si tratta di due uomini e due donne, una delle quali era una cameriera. La polizia austriaca sta cercando in queste ore di ricostruire la dinamica degli attentati anche attraverso oltre 20mila video inviati online dal pubblico. Un team di 35 investigatori li sta esaminando. 

Oggi il governo austriaco, che si è riunito in una seduta speciale, ha decretato tre giorni di lutto nazionale. E il cancelliere Sebastian Kurz, ha parato alla nazione dicendosi «sconvolto» e sottolineando che si tratta di «un'ora buia per la Repubblica» . Già nella notte aveva detto che si è trattato di un «attacco terroristico disgustoso», aggiungendo che l'Austria non si lascerà intimidire dal terrorismo.

Dopo l'ondata di cordoglio e sostegno arrivata da tutto il mondo nella notta, stamattina la cancelliera tedesca Angela Merkel ha scritto su Twitter che «i tedeschi sono al fianco degli amici austriaci con partecipazione e solidarietà». E poi: «Il terrorismo islamico è un nostro comune nemico. La lotta contro questi delitti e contro questi attentati è la nostra lotta comune».

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