Italia e Estero

Veneto e Friuli Venezia Giulia litigano per il tiramisù

Dove è nata la ricetta? A Udine, Gorizia o Treviso? Il ministero ha inserito il dolce nei prodotti tradizionali friulani, ma il Veneto non ci sta
Il tiramisù, dolce della tradizione
Il tiramisù, dolce della tradizione
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Il Friuli Venezia Giulia mette a segno un punto a favore nella disputa lanciata da qualche anno sulla paternità di uno dei dolci più conosciuti al mondo, il tiramisù, che lo vede contendere al Veneto il primato dell'ideazione della ricetta.

Il famoso dolce freddo a base di biscotti, caffè e crema al mascarpone è stato inserito nei giorni scorsi nella lista dei «Prodotti agroalimentari tradizionali» (Pat) aggiornata periodicamente dal Ministero delle Risorse Agricole e Alimentari. Il dicastero attribuisce la ricetta tipica al Friuli Venezia Giulia, addirittura in due versioni, «bruciando» così il Veneto, che da anni ne fa un vanto della propria cucina recriminando la primogenitura. 

L'assessore alle Risorse agricole del Fvg, Cristiano Shaurli, ha comunicato la pubblicazione dell'elenco sulla Gazzetta ufficiale del 29 luglio, in due versioni che la regione tramanda come primigenie: quella «carnica», conosciuta come «Tiramisù» o «Tirimi sù», un trancio al mascarpone che sarebbe stato inventato negli anni '50 all'albergo ristorante «Roma» di Tolmezzo (Udine), e quella «bisiacca», un semifreddo in coppa noto come «Coppa Vetturino Tìrime Su», servita sempre negli anni '50 alla trattoria omonima di Pieris (Gorizia). 

A dare il via all'iter è stata la delegazione di Udine dell'Accademia Italiana della Cucina, attraverso il delegato Massimo Percotto, con l'istruttoria della domanda tramite l'Agenzia regionale per lo sviluppo rurale Ersa e la Direzione regionale per le risorse agricole. I «Pat» sono prodotti riconosciuti a partire dal 2000 dal Ministero delle Politiche agricole, in collaborazione con le Regioni, i cui metodi di lavorazione, conservazione, stagionatura sono praticati in un territorio in maniera omogenea per un periodo non inferiore a 25 anni. 

Ma la «guerra del Tiramisù» tra Veneto e Fvg non sembra essere conclusa con questo riconoscimento formale. Anzi, le origini della ricetta non sembrano così precise e attestate storicamente, e vertono sulla presenza o meno del mascarpone tra gli ingredienti. Il «tirime su» del Vetturino di Pieris degli anni '50 sarebbe stato infatti un semifreddo senza mascarpone. La prima testimonianza scritta del tiramisù col mascarpone è invece quella di Giuseppe «Bepi» Maffioli nel numero primaverile della rivista «Vin Veneto» del 1981, con paternità attribuita un decennio prima a Roberto «Loly» Linguanotto, de «Le Beccherie» di Treviso. Non è chiaro invece se la più datata ricetta del «Roma», a Udine, avesse il formaggio fresco o ne fosse sprovvista; più probabile la seconda ipotesi, secondo la ricostruzione del giornalista Alessandro Marzo Magno, perché il cuoco tolmezzino Giuseppe Del Fabbro avrebbe attinto dalla ricetta del collega di Pieris. 

Una disputa storica tutta da dirimere, ma che intanto formalmente - e con la possibilità di approfittare di tante occasioni di promozione agroalimentare e turistica - segna un punto a favore del Fvg. E non mancano le reazioni. Per il presidente del Veneto, Luca Zaia, l'iniziativa della Regione Friuli Venezia Giulia per il riconoscimento della originalità territoriale del Tiramisù «è una vergogna». Zaia chiede che il decreto del ministro per le Politiche agricole pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 luglio sia revocato «altrimenti lo impugneremo». 

Il presidente veneto ha ricordato che la domanda era stata presentata dall'Accademia della cucina del Friuli Venezia Giulia e poi vagliata da una struttura regionale. «Legittimamente - ha detto -, ma non è legittimo che venga promulgato un decreto senza ascoltare le controparti». Per Zaia, l’origine del dolce è senza dubbio veneta, trevigiana. Un’idea sostenuta anche dal senatore Franco Conte (Ap), firmatario di un’interrogazione al ministero delle Politiche agricole, per chiedere, «i motivi per cui è stata riconosciuta al Friuli la tipicità e se il ministero ha rispettato tutti i passaggi di verifica, anche in contraddittorio, che sono previsti ed auspicabili in situazioni in cui nascono contestazioni sulle origini di un prodotto».

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