Italia e Estero

Un milione di vaccinati in Gb, più che in tutta Europa

La campagna di vaccinazione in Gran Bretagna è partita circa 2 settimane prima rispetto agli altri Paesi anche per ovviare il crescente contagio
Carnaby Street a Londra - Foto © www.giornaledibrescia.it
Carnaby Street a Londra - Foto © www.giornaledibrescia.it
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La Gran Bretagna ha già vaccinato «un milione di persone, più del resto dell'Europa messa insieme»: Boris Johnson rivendica l'ottimo risultato nella lotta al Covid segnando un punto a suo favore nel nuovo derby con l'Ue. Quasi a voler rimarcare che Londra va veloce, ora che la Brexit è effettiva. Inoltre da domani il regno potrà contare anche sul farmaco AstraZeneca, che Bruxelles non ha ancora approvato.

La campagna di vaccinazione in Gran Bretagna è partita circa 2 settimane prima rispetto al resto d'Europa, con un indubbio vantaggio. Il primo ministro, alla tv, ha potuto annunciare il traguardo simbolico del milione di persone che hanno ricevuto la prima fiala, in attesa del richiamo. Ed ha aggiunto che da domani circa 530.000 dosi del vaccino Oxford-AstraZeneca saranno disponibili, mentre «qualche milione in più» del farmaco Pfizer deve ancora essere somministrato ai pazienti. Johnson vorrebbe arrivare fino a 2 milioni di vaccinazioni a settimana, o comunque a «decine di milioni nei prossimi tre mesi».

Obiettivo tuttavia non facile, se si considera che una persona su 4 in Inghilterra vive in zone prive di centri per le vaccinazioni, secondo un'analisi pubblicata al Times. La fretta di Johnson, sciovinismo a parte, è motivata soprattutto da una situazione drammatica sul fronte dei contagi, sopra i 50mila negli ultimi 6 giorni, a causa dell'aggressiva variante del virus. Lo stesso premier ha spiegato che «probabilmente le restrizioni saranno rafforzate» nelle zone più colpite nelle prossime settimane. L'opposizione laburista ha chiesto che il giro di vite scatti subito.

La curva dei contagi nel resto d'Europa è meno marcata rispetto alla Gran Bretagna. Questa circostanza attenua almeno in parte gli effetti di una campagna di vaccinazioni che procede a rilento. I paesi più avanti sono la Germania, a quota 280mila, e l'Italia, a circa 85mila (in Vaticano si parte a metà gennaio). È invece parecchio indietro la Francia, che in 5 giorni ha vaccinato appena qualche centinaio di persone: «un disastro», secondo alcuni scienziati. Il governo si è difeso dall'ondata di critiche, spiegando che è troppo presto per fare un bilancio, ed ha assicurato che si vogliono raggiungere 26 milioni di persone entro l'estate. La lentezza delle vaccinazioni non è un problema solo europeo.

Negli Stati Uniti, il paese più malato al mondo e con oltre 350mila morti (a Los Angeles mancano le bare), le prime dosi sono state iniettate a 4 milioni di persone (su 340 milioni). Ed ora che la distribuzione inizia ad aprirsi a fasce più ampie della popolazione, si registrano scene di caos: ad esempio, lunghe file nella notte segnalate davanti agli ambulatori in Florida o per strada al gelo in Tennessee.

C'è poi il gigante indiano, piegato da oltre 10 milioni di contagi, che deve ancora iniziare la sua campagna. L'obiettivo delle autorità, dopo il via libera al vaccino AstraZeneca e ad un farmaco locale, è di 300 milioni di immunizzazioni entro luglio. Sul fronte dei paesi virtuosi, Israele si conferma in testa: ha già coperto il 12% della popolazione, quasi un milione e centomila persone.

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