Italia e Estero

Sfondata le recinzione alla frontiera tra Bielorussia e Polonia

Secondo diversi media tedeschi due gruppi di migranti sono riusciti a sfondare il recinto attraversando il confine
Persone a piedi al confine fra la  Bielorussia e la Polonia © www.giornaledibrescia.it
Persone a piedi al confine fra la Bielorussia e la Polonia © www.giornaledibrescia.it
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Due gruppi di migranti sono riusciti a sfondare il recinto della frontiera fra Bielorussia e Polonia attraversando il confine: è quello che scrive l'agenzia polacca Pap, secondo diversi media tedeschi. I profughi sono penetrati nell'area dei due villaggi di Krynki e Bialowieza.

Intanto le autorità polacche hanno annunciato di aver arrestato oltre 50 migranti al confine con la Bielorussia. «Nel corso delle ultime 24 ore, la polizia ha arrestato più di 50 persone vicino a Bialowieza dopo che avevano attraversato illegalmente la frontiera», ha dichiarato Tomasz Krupa, portavoce della polizia regionale.

Ci sono almeno duemila persone bloccate nei boschi al confine tra Bielorussia e Polonia nel tentativo disperato di entrare nell’Ue, con temperature glaciali e pochissime scorte di acqua e cibo, mentre la tensione militare sale a livelli di guardia. Tra eserciti schierati e accuse reciproche di «spari in aria», si fa sempre più allarmante la crisi migratoria sulla rotta dell’Europa orientale, orchestrata secondo Bruxelles dall’autocrate Vladimir Lukashenko come rappresaglia contro le sanzioni a lui comminate, con un comportamento definito da «regime gangster». 

Dall’inizio dell’anno, il governo ultraconservatore e nazionalista di Varsavia ha registrato oltre 23mila ingressi irregolari da est, quasi la metà a ottobre. Numeri non confermati però da Frontex, cui da settimane viene negato l’accesso al confine polacco. La guerra ibrida dei migranti rischia di trasformarsi così in scontro aperto. Il Consiglio dell’Ue ha sospeso lo schema di facilitazione dei visti per gli esponenti del regime di Minsk e nei prossimi giorni potrebbe dare il via libera a nuove sanzioni. Un impegno sollecitato in particolare da Berlino, che esorta Bruxelles ad agire. «La Polonia o la Germania non possono farcela da sole», ha avvertito il ministro degli Interni tedesco Horst Seehofer.

Oggi, intanto, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel incontrerà Morawiecki a Varsavia per discutere della crisi, che preoccupa sempre di più anche la Nato. Parlando con il presidente polacco Andrzej Duda, il segretario generale Jens Stoltenberg l’ha definita «grave», promettendo la solidarietà dell’Alleanza in caso di necessità.

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