Regionali, i programmi dei candidati presidente punto per punto

Sono le ore delle aspettative e delle speranze, degli oggetti portafortuna e dei «rituali scaramantici», dell’attesa e della preparazione dei discorsi: quello della possibile vittoria e quello, più difficile, della possibile sconfitta.
I quattro candidati presidenti alle elezioni regionali della Lombardia hanno tutti identikit differenti, ma sono accomunati da un identico fardello: tutti quanti sanno di avere sulle proprie spalle la responsabilità di delineare - attraverso la loro corsa - non solo il peso specifico dei partiti di cui sono espressione, ma anche lo stato di salute di alleanze e coalizioni.
Nel centrodestra i fari sono tutti puntati sui rapporti di forza (e sul «voto» a questi primi mesi alla guida del Governo), nel centrosinistra si consumerà il confronto tra Lombardia e Lazio: la prima con il debutto dell’alleanza Pd-M5s, la seconda senza. Per il Terzo Polo, alla sua prima prova alle regionali, la sfida sarà non scendere sotto l’asticella dei consensi incassati alle politiche di settembre, per Unione popolare la sfida vera è superare lo sbarramento del 3 per cento. Insomma, bilanci politici non da poco e che attraversano in egual maniera tutte le compagini. Il fattore astensione potrà essere decisivo per Palazzo Lombardia, ma il risultato delle urne promette in ogni caso un paniere di novità politiche che si possono stavolta definire radicali.
Come se la sono giocata i quattro candidati questa campagna elettorale tra comizi e programmi? Sanità e trasporti sono stati i temi più gettonati, mentre la grande assente (tanto nelle arringhe pubbliche quanto nei dossier divulgativi) è ancora una volta «lei»: la crisi climatica, un’emergenza alla quale sono dedicate pressoché trasversalmente solo poche generiche righe.
Attilio Fontana
Attilio Fontana, leghista, è il presidente uscente sostenuto per il bis dal centrodestra: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi moderati (candidati in parte con Fdi e in parte nella Civica Fontana. La sua proposta politica parte dalla rivendicazione di quanto fatto negli ultimi cinque anni, a partire dai 4 miliardi di euro investiti attraverso il Piano Lombardia, dalla determinazione nell’ottenere l’assegnazione delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 e dai 2 miliardi di euro impegnati per l’acquisto di nuovi treni per il servizio ferroviario regionale. A tal proposito chiama Rete ferroviaria italiana a rispettare l’impegno di investire 14 miliardi lungo la strada ferrata lombarda. Il suo primo obiettivo, ora, è ridurre le liste d’attesa in sanità.
Letizia Moratti
Letizia Moratti si candida con una sua lista civica e con il sostegno del Terzo Polo, vale a dire Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi. Moratti ha fatto parte dell’ultima Giunta regionale in qualità di vicepresidente e assessore al Welfare: nominata a gennaio del 2021, si è dimessa a novembre del 2022 lasciando il centrodestra a suo dire reo, tra l’altro, di non averla scelta come erede dello stesso Fontana, quindi come candidata alla presidenza della Regione, e di aver strizzato l’occhio ai no-vax.
Oggi sottolinea e rivendica la svolta da lei impressa alla campagna vaccinale contro la pandemia una volta entrata a far parte dell’Esecutivo lombardo. Spinge a sua volta sulla necessità di ridurre le liste d’attesa in sanità e di diffondere la medicina territoriale. Sottolinea il declino economico della Lombardia, ritiene che la Regione non sostenga a dovere gli imprenditori lombardi e che sia necessario rilanciare alcune aree che oggi hanno un Pil inferiore alla media europea. Ritiene non più rinviabile indire una gara pubblica per la riassegnazione del trasporto ferroviario regionale, ora in capo a Trenord.
Pierfrancesco Majorino
Pierfrancesco Majorino è sostenuto dal Partito democratico, dall’Alleanza Verdi-Sinistra italiana e dal Movimento 5 stelle. Europarlamentare dei democratici, già assessore comunale a Milano, spinge sulla necessità di rimettere al centro la sanità pubblica, di ridurre le liste d’attesa e su un’agenda che combina nuova occupazione e diritti. Sul primo fronte è convinto di poter creare 300mila posti di lavoro nei settori del green e della sostenibilità, quanto al secondo ritiene indispensabile ribaltare la gestione delle Aler, e quindi delle case popolari, ma anche garantire il pieno riconoscimento della legge 194 e isituire un fondo per i progetti speciali relativi ai bambini con disabilità. Da ribaltare anche la gestione di Trenord, con l’impegno di trovare il modo per far viaggiare gratis gli under 25 sui treni regionali.
Mara Ghidorzi
Mara Ghidorzi, candidata di Unione popolare, si propone con un programma ancora più radicale, che abbraccia la centralità della sanità pubblica, la gratuità del trasporto regionale per gli studenti, la rinuncia agli aumenti delle tariffe dei mezzi, appena scattati, l’attenzione alle coltivazioni e agli allevamenti sostenibili, un investimento nella messa in sicurezza del territorio, ma anche politiche contro lo spopolamento delle valli lombarde.
Non ultima la rinuncia alle Olimpiadi invernali del 2026 che, secondo Ghidorzi, vanno bloccate per evitare uno scempio ambientale.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
