Italia e Estero

Quale oggetto rappresenta il vostro quotidiano da lockdown?

Raccogliere la memoria del confinamento: questa l'iniziativa del Mucem di Marsiglia che ha lanciato un'indagine a livello mondiale
  • Alcune scene da lockdown
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Raccogliere la memoria del lockdown: questa l'iniziativa del Mucem, il grande museo delle civiltà dell'Europa e del Mediterraneo di Marsiglia, che dall'aprile scorso ha lanciato un'indagine al livello mondiale su questo argomento.

Circa un anno dopo, oltre 600 persone hanno risposto all'inchiesta, soprattutto in Francia, ma anche in Spagna, Sudamerica, Cina. «Quale oggetto rappresenta il vostro quotidiano da confinato?».

Un quesito che ha suscitato le risposte più originali e disparate. Come quella cinquantenne parigina che ha scritto per decine di volte su un quaderno di scuola: «Devo restare a casa... devo restare a casa...». Una punizione? O forse un mantra per vivere meglio il periodo di chiusura tra le mura domestiche.

Ma c'è anche chi si è inventato dei prototipi di apparecchiature per disinfettare le mascherine, taglieri per il pane trasformati in backgammon, opere d'arte ispirate alla quotidianità. In totale, 171 oggetti d'arte sono stati recuperati da Aude Fanlo, responsabile del dipartimento ricerche del Museo. Al momento, gli oggetti arrivati a Marsiglia vengono conservati all'interno dei depositi del museo, in attesa di ottenere lo status di collezione. Soltanto allora, alcuni di essi entreranno davvero a far parte del Mucem.

«Saranno inalienabili, per sempre, come la Gioconda», ironizza Aude Fanlo. Nell'attesa, il materiale verrà studiato da Simon Leroulley, dottore in sociologia presso l'università di Caen, incaricato di realizzare un'analisi «socio-antropologica della vita quotidiana ai tempi del lockdown». 

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