Politiche 2022, Casasco: «Sostenere imprese e lavoratori, Brescia lo merita»

Racconta che la telefonata è stata inaspettata. «Mi ha chiamato la senatrice Ronzulli, sono onorato di essere stato scelto da Forza Italia per correre a Brescia, la mia città».
Maurizio Casasco anticipa i tempi, e prima ancora di organizzare una conferenza stampa all’ombra del Cidneo si presenta fuori dal tribunale di Milano. Proprio nel momento in cui - ovviamente l’incontro non è stato casuale - la coordinatrice regionale Licia Ronzulli ha terminato le operazioni di deposito delle liste elettorali e ancora non ha finito di scendere i gradini del Palazzo di giustizia di Milano.
Completo e cravatta blu, il presidente di Confapi - capolista al proporzionale nel collegio della città e candidato all’uninominale che copre quasi l’intera provincia - si mette subito a favore di telecamera. «Sono felice di rappresentare un partito che ha come presidente un grandissimo imprenditore oltre che un grande uomo. Credo che i successi di Berlusconi siano unici» dice Casasco annunciando che con l’elezione alla Camera lascerà la carica di presidente di Confapi.
Idee chiare su quello che vuole fare una volta a Roma. «Il mondo del lavoro è quello sul quale voglio concentrarmi sia per le imprese ma anche per i lavoratori. Accetto - ripete sotto lo sguardo di Licia Ronzulli - l’incarico con spirito di servizio per rappresentare il mondo del fare e delle imprese. Il vero reddito è quello che deriva dal lavoro e non quello percepito da posizioni di comodo». E poi spazio alle previsioni e alle paure per l’immediato futuro. «Il Paese sta attraversando un momento estremamente difficile. Abbassare le tasse per famiglie e imprese è fondamentale per sopperire al costo dell’energia dato che nei prossimi mesi rischiamo una crisi sociale drammatica con l’inflazione che salirà ancora» è l’idea di Maurizio Casasco.
«Io come Berlusconi - aggiunge - conosciamo il mondo delle imprese e voglio aiutare soprattutto il mio territorio, Brescia. Sono per il fare e non per il dire». E a proposito di tasse, inevitabile la domanda sulla flat tax invocata da Berlusconi e Salvini. «Non abbiamo alternative anche se dovremo trovare equilibrio nel bilancio dello Stato. Bisogna abbattere le tasse perché con il costo dell’energia di oggi altrimenti in autunno avremo le imprese che chiudono, i lavoratori che non avranno i posti lavori e l’inflazione al 10%».
La chiusura è per la città dove vive e dove è candidato: «La politica mi dà l’opportunità di portare la mia esperienza al servizio dei cittadini anche e soprattutto per i bresciani. Vorrei dare quella spinta a Brescia a livello nazionale che negli ultimi anni è venuta meno».
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