Italia e Estero

Pendolari: «Trenord, il servizio è un disastro: Terzi si dimetta»

I comitati lombardi firmano una lettera aperta chiedendo la rimozione dell'assessore ai Trasporti. La replica: «Difficoltà per tutto il tpl»
Un convoglio Trenord - © www.giornaledibrescia.it
Un convoglio Trenord - © www.giornaledibrescia.it
AA

Una lettera aperta firmata da 24 comitati dei pendolari di tutte le province della Lombardia è stata inviata al presidente della Regione Attilio Fontana per chiedere le dimissioni dell'assessore regionale ai Trasporti Claudia Maria Terzi, ritenuta «responsabile del disastro» Trenord.

Il trasporto pubblico lombardo «ed in particolare quello su ferro sta conoscendo uno dei suoi più cupi periodi, degradando continuativamente ed in maniera ormai non più sostenibile», scrivono i rappresentanti dei viaggiatori.

«Il Covid c'è per tutti ma nessuna altra azienda, ferro o gomma che sia, è nelle stesse disastrate condizioni di Trenord, ed ovunque (anche per la «vicina» Trenitalia) le cancellazioni dei treni rimangono ad un livello molto più basso. In particolare, il peggioramento della qualità e della quantità del servizio è in atto da anni e la pandemia costituisce quindi solo una causa di accelerazione e giustificazione del degrado» denunciano i pendolari.

«Anno dopo anno - prosegue il testo -, le corse sono state ridotte, passando dalle 2.347 corse giornaliere del 2018, alle attuali (orario in vigore dal 10 gennaio 2022) meno di 1.800 corse, senza contare la riduzione della lunghezza del percorso di molte altre. A tale riduzione, vanno sommate le cancellazioni delle corse che, nei giorni scorsi, è arrivata a punte del 25%».

Secondo i viaggiatori, che vivono i disservizi come una «punizione», «in queste condizioni, è impossibile usare il treno, infondendo nella cittadinanza la convinzione dell'esistenza di un consapevole processo di progressivo smantellamento del servizio ferroviario regionale». Da qui la richiesta esplicita a Fontana di un «cambio di rotta» attraverso la sostituzione di Terzi, «che riteniamo largamente responsabile del disastro».

«Purtroppo le assenze di personale stanno rendendo difficile organizzare tutti i servizi del Tpl. Perché il problema non è solo di Trenord, ma è generalizzato» è la replica a stretto giro da parte della stessa Claudia Terzi. «Sono numerose anche le aziende del settore gomma che vanno via via riducendo le corse a causa proprio delle assenze del personale positivo o in quarantena. Analoghi problemi stanno affrontando altre imprese ferroviarie come Trenitalia, posto che il servizio ferroviario lombardo per come è strutturato, per
volumi, quantità e frequenza, non ha paragoni nel resto d'Italia», si difende Terzi.

«Per quanto attiene più nello specifico a Trenord - aggiunge l'assessore - mi limito a ricordare che la riorganizzazione delle corse ha come obiettivo proprio la tutela degli orari più frequentati da studenti e lavoratori, cercando di garantire il più possibile le fasce di punta. Del resto ogni giorno sono garantiti in Lombardia 800.000 posti, a fronte di un'utenza attuale che si aggira sui 350.000 viaggiatori».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia