Italia e Estero

Mille Miglia, un guasto per Piona e Battagliola: «Ma le nostre batterie resistono»

Prima due acquazzoni e poi l'intoppo per i due bresciani che non non cedono: «Testa alla terza tappa», quella Roma-Parma
Emanuel Piona durante il Trofeo Gaburri 2023 - Foto New Reporter Checchi/Favretto © www.giornaledibrescia.it
Emanuel Piona durante il Trofeo Gaburri 2023 - Foto New Reporter Checchi/Favretto © www.giornaledibrescia.it
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Prima due acquazzoni, uno a San Marino e l’altro a Teramo. Poi la bomba d’acqua verso Roma, che ha costretto a mettere in tasca i cronometri. «Sembra novembre, direi che come tappa ho visto di meglio: non vedo l’ora di arrivare in albergo». A parlare è Emanuel Piona, pilota di Desenzano in corsa con Domenico Battagliola a bordo di una magnifica O.M. 665 S Superba del 1926.

E proprio il gioiellino storico, a capote chiusa per tutto il giorno, ha fatto un brutto scherzo nel mezzo della bufera. «Si è rotto un pezzo minuscolo, grande come il bastoncino di un leccalecca - spiega -: è l’albero della dinamo e questo ci ha messo in grande difficoltà. Abbiamo fatto fuori cinque batterie, arrivare a Roma non è stato affatto facile. Le nostre batterie, però, resistono». Insomma, prova intensa per i due bresciani, che non cedono: «Testa alla terza tappa».

Vista dai parabrezza degli equipaggi, quella di ieri non è stata una giornata in cui godersi troppo borghi e panorami. Pochi sprazzi di cielo azzurro e un tetto di nuvolone grigie. Con tanta, tanta pioggia. Particolarmente intensa la traversata degli Appennini, tanto che l’alba a Cervia è diventata in poche ore un lontanissimo ricordo. Si guida quasi in apnea per l’adrenalina: da San Marino fino a Ascoli Piceno, passando a sfiorare il mare di Senigallia dove il sole regala una brevissima falsa speranza. La folla non ha lesinato applausi, saluti, sbandierate.

Eppure, dietro le transenne l’umore degli appassionati di motori è restato alto. Come a Recanati, dove a pochi passi dalla casa di Leopardi i curiosi quasi intasavano i viottoli. O come a Pesaro, dove al cospetto della Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro è avvenuto un passaggio di consegne simbolico tra Capitali della Cultura (la città marchigiana lo sarà nel 2024). Qualcuno addirittura prova a fantasticare su modifiche al percorso: «È il fascino di queste auto in contesti spettacolari a rendere unica questa gara. Che bello sarebbe vederla sul lago di Como». Un invito agli organizzatori? Staremo a vedere.

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