Matrimoni, cambiano di nuovo le regole: tamponi pure ai bimbi

Mentre il numero degli italiani vaccinati cresce di giorno in giorno, presto potranno essere superati sia le misure restrittive sia i protocolli che regolamentano da oltre un anno e mezzo le attività di bar, ristoranti, cinema, palestre e piscine. Ma restano però le molte perplessità dei nostri lettori a cui cerchiamo di dare una risposta in questa rubrica. Questo perché anche nel regno delle regole purtroppo spesso regna la confusione: così sul tema matrimoni e wedding le regole e gli obblighi organizzativi per le nozze dopo il 15 giugno sono cambiati nell’arco di 72 ore.
Dopo l’indicazione emersa dal Cts e sentite le Regioni, sembrava che dovessero decadere gli obblighi di green pass agli invitati. Ora invece emerge che tutti gli invitati, sposi compresi, dovranno essere vaccinati con prima dose somministrata almeno da due settimane, oppure devono essere guariti con certificato Ats o ancora essersi sottoposti a tampone da non più di 48 ore. E la Conferenza delle Regioni ha precisato che il pass sarà necessario anche in zona bianca, dopo che venerdì era invece circolata un’interpretazione in senso contrario. Così non ha nessun valore anche l’autocertificazione, mentre non ci sono limiti per il numero di invitati (prima 1.000), mentre i tavoli dovranno essere almeno a 2,5 metri di distanza. I musicisti a 3 metri dagli invitati. All’aperto si potrà ballare senza limiti, mentre al chiuso le danze non potranno durare più di 15 minuti e ciascuno dovrà avere uno spazio di due metri quadrati. La conseguenza - dicono gli operatori di settore - è che queste misure rendono obbligatorio organizzare le nozze solo in grandi o grandissimi locali. Mentre gli operatori chiedono che «le spese per i tamponi rimangano a carico del servizio pubblico e non degli invitati» viene anche chiesto che «venga stabilito un incentivo per defiscalizzare almeno del 70% le spese dei matrimoni».
Intanto ricordiamo che nelle zone gialle come la Lombardia i ricevimenti per cerimonie religiose o civili sono consentiti solo dopo il 15 giugno con le limitazioni previste dalle nuove linee guida, a cominciare dal green pass per tutti, bambini compresi anche se né il ministero della Salute né il Cts hanno ancora chiarito da che età è richiesta la certificazione per i più piccoli. Se dovesse passare l’interpretazione valida per i viaggi si intende dai due anni in su.
L’esito del tampone effettuato da qualsiasi farmacia o laboratorio è certificato dalla struttura che lo esegue: gli invitati devono portarlo con sé ed esibirlo in caso di controllo. Le norme però non specificano una figura che ha l’incarico di verificarlo al momento dell'ingresso nel locale. La precisazione del possesso necessario del green pass è arrivata in una nota della Conferenza delle Regioni e del ministero della Salute dopo che fonti degli enti locali avevano sostenuto che non fosse necessario. «Le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso - scrivono Regioni e Ministero - devono svolgersi nel rispetto di protocolli e linee guida». «I partecipanti devono essere muniti di una delle certificazioni verdi anche in zona bianca».
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