Italia e Estero

Mafia: annullata confisca beni a ex patron Valtur

La direzione investigativa antimafia di Palermo sta eseguendo un decreto di sequestro e confisca nei confronti degli eredi dell'imprenditore Carmelo Patti, originario di Castelvetrano (TP) ex proprietario della Valtur (ora in amministrazione straordinaria), deceduto il 25 gennaio 2016, Palermo, 24 novrembre 2018. Il procedimento ha riguardato un patrimonio di oltre un miliardo e mezzo di euro e ha disvelato interessi economici riferibili alla famiglia mafiosa di Castelvetrano, guidata dal latitante Matteo Messina Denaro. ANSA/ UFFICIO STAMPA DIA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++
La direzione investigativa antimafia di Palermo sta eseguendo un decreto di sequestro e confisca nei confronti degli eredi dell'imprenditore Carmelo Patti, originario di Castelvetrano (TP) ex proprietario della Valtur (ora in amministrazione straordinaria), deceduto il 25 gennaio 2016, Palermo, 24 novrembre 2018. Il procedimento ha riguardato un patrimonio di oltre un miliardo e mezzo di euro e ha disvelato interessi economici riferibili alla famiglia mafiosa di Castelvetrano, guidata dal latitante Matteo Messina Denaro. ANSA/ UFFICIO STAMPA DIA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++
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PALERMO, 12 APR - Per anni è stato indicato dagli inquirenti come uno dei prestanomi del boss mafioso Matteo Messina Denaro. Oggi, la Corte di Appello di Palermo, sezione misure di prevenzione, ha annullato il decreto del Tribunale di Trapani che, nel luglio del 2018, aveva disposto la confisca dei beni dell'ex patron della Valtur Carmelo Patti, nel frattempo deceduto. La Corte ha escluso che Patti abbia avuto nel corso della sua attività rapporti di "vicinanza" con l'associazione mafiosa. L'imprenditore era difeso dagli avvocati Francesco Bertorotta, Roberto Tricoli, Raffaele Bonsignore, Angelo Mangione, Marco Antonio Dal Ben e Giuseppe Carteni.

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