Italia e Estero

«L'epidemia decresce, ma il 75% dei positivi è asintomatico»

Il punto nel corso della conferenza stampa della cabina di regia nazionale. Scende l'età media dei contagiati
Personale sanitario in una struttura vaccinale - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Personale sanitario in una struttura vaccinale - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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«L'epidemia sta decrescendo in molte regioni, tranne che in alcune. L'incidenza calcolata a ieri sera è pari a 159 contro 182 della scorsa settimana, mentre quella calcolata su domenica scorsa vede una decrescita da 157 a 160. Quindi comunque è sopra i 50 casi per 100mila abitanti».

Lo ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull'analisi dei dati del Monitoraggio settimanale della Cabina di Regia organizzata dal ministero della Salute (qui sotto il video, gli interventi visibili dal minuto 1h 30' circa).

Insomma, mentre l'Italia torna a tingersi di giallo, l'invito alla prudenza e a evitare l'effetto libera-tutti nelle regioni in cui si riduce la pressione delle norme anti-Covid viene rinnovato a più voci (il caso della Sardegna, da sola regione bianca a sola regione rossa è emblematico dei rischi oggettivi).

Un dato in questo senso signficativo viene dal presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro: «Quasi il 75% delle persone positive è asintomatica o ha pochi sintomi e c'è decrescita dei casi tra gli anziani e tra gli operatori sanitari. Questo è un segnale dell'efficacia delle vaccinazioni».

Ma certo i motivi di cauto ottimismo non mancano: «I ricoveri in area medica stanno decrescendo dove l'occupazione è del 36% , sotto la soglia critica del 40%. Anche i ricoveri in terapia intensiva decrescono, anche se sono ancora in sovraccarico». Un'ampia fetta di soggetti più esposti a rischi è stata nel frattempo messa al riparo dalle conseguenze più pesanti del virus: «Quasi l'80% degli over-80 è stato vaccinato e il 50% ha avuto due dosi, e sono in crescita  le vaccinazioni tra le altre fasce tra 70 e 79 anni e 60 e 69 anni».

Gli effetti delle vaccinazioni vengono letti attraverso un altro dato: quello dell'età mediana alle diagnosi Covid che nell'ultima settimana «tende a diminuire»: attualmente il valore è di 43 anni «e questo è un dato che indirettamente segnala come la vaccinazione delle età più avanzate cominci a dare i suoi effetti».

Da parte sua il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, stigmatizza un altro aspetto: «Resta troppo elevato il numero dei decessi. Abbiamo avuto un leggero miglioramento nelle scorse settimane sia dell'incidenza, che tuttavia resta elevata, sia dell'Rt. Ma è una situazione che sebbene vada migliorando va comunque tenuta d'occhio». 

Fa sintesi Brusaferro: «Il quadro rimane impegnativo perchè l'incidenza rimane elevata e le terapie intensive sono ancora in sovraccarico. Quindi ridurre i casi e progredire con la campagna di vaccinazione sono i due assi su cui ci si deve muovere. È fondamentale la cautela e la gradualità nella gestione dell'epidemia».

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