Italia e Estero

Le voci dei giovani bresciani faccia a faccia con il Papa a Lisbona

In mattinata l'incontro con gli studenti della Cattolica e nel pomeriggio bagno di folla a Parco Eduardo VII con ragazzi da tutto il mondo
GMG, IL PAPA A LISBONA
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Tante facce sorridenti, accaldate ma ricche di speranza, protese ad ascoltare il Papa, impegnato in un incontro mattutino con gli universitari e poi nel pomeriggio nel bagno di folla con tutti i giovani accorsi a Lisbona da tutto il mondo per la Giornata Mondiale della Gioventù. Il doppio appuntamento di oggi ha visto anche giovani bresciani tra i partecipanti all'evento, che hanno raccontato a distanza le loro emozioni.

L'incontro con gli studenti della Cattolica 

Giovani aperti al mondo, cittadini responsabili che si appassionino a tematiche di ecologia integrale e di economia e che vengano formati da un’università cattolica che renda il cattolicesimo pratico e non ideologico attraverso il costante rimando all’incarnazione nel tempo e nella storia del messaggio cristiano. È stato questo il cuore del discorso che Papa Francesco ha pronunciato ieri mattina nelle aule dell’Università cattolica di Lisbona. Un appuntamento ridotto dedicato agli studenti delle università cattoliche, e che ha preceduto le folle radunate nel pomeriggio nel parco Eduardo VII. Un incontro più intimo e dove il Papa si è espresso invocando l’apertura da parte della Chiesa e del mondo universitario ad essa connesso.

Trenta gli studenti italiani a rappresentare le diverse sedi dell’Unicatt e quattro i giovani portavoce bresciani. «È stato un momento molto emozionante - ha raccontato Pietro Negrini, studente della facoltà di matematica, 22 anni e originario di Sarezzo - e molto intimo. Diverso dal bagno di folla del pomeriggio, ma comunque ricco di significato. Il Papa ci ha invitato a trasformare le nostre paure in sogni e ad osare: un messaggio che ho trovato calzante ed importante per la mia generazione».
«Un’invocazione all’apertura di una Chiesa che non può e deve essere una cittadella fortificata - ha commentato l’assistente pastorale dell’Università Cattolica Mauro Cinquetti, anche lui presente - in linea con i dettami del Concilio Vaticano II. Il Papa ha paragonato chi abita gli ambienti universitari, come studente o come professore, ad un pellegrino, che lascia le proprie certezze per proiettarsi verso un ignoto che non lo spaventa».

Bagno di folla a parco Eduardo VIII

Il gruppo si è poi spostato nel parco cittadino di Eduardo VII per l’incontro tra il Papa e tutti i partecipanti alla giornata. Una folla variegata e colorata. Bandiere da tutto il mondo, voci, accenti, lingue dagli angoli più disparati del globo. Chi ieri era al Parco Eduardo VII in centro a Lisbona per il discorso di Papa Francesco ai ragazzi della Gmg descrive la folla come «la perfetta metafora dell’universalità della Chiesa». 

Tra i 500mila giovani infatti anche tanti bresciani, che hanno raccontato la Gmg tra social e fotografie. Per Pietro Negrini, 22enne di Sarezzo, è «un’emozione incredibile essere qua tutti per lo stesso motivo. Un bagno di entusiasmo incredibile. Tanta roba, davvero». Papa Francesco ha invitato i ragazzi a non lasciarsi annebbiare e allontanare da Dio dalle distrazioni che la frenesia del mondo moderno impone. 

«Bellissimo vedere i giovani incantati da quest’uomo che parla di Dio - ha commentato don Claudio Laffranchini, vice direttore dell’Ufficio oratorii giovani e vocazioni - e che diventa nonno di tutti dicendoci quanto il cuore debba restare giovane. I sorrisi che ho visto oggi parlano di una Chiesa giovane che vuole farsi vedere dagli altri. Dio ci chiama perché ci ama, questo è il riassunto di oggi». Tante le emozioni anche nelle parole di Luca Minelli del Centro Oratori. 

«Per la prima volta oggi sono stato a Lisbona: per le strade si respira un senso di fratellanza universale e di unità fortissima. Il Papa nel suo messaggio iniziale ha detto "chiamati per nome": questo ci dice quanto sia importante mettere al centro la persona umana, ciascuno di noi è inutile, insostituibile e chiamato a farsi dono e compiere qualcosa di inedito».
Tra i veterani e quelli per cui era la prima Gmg tante voci, e tante ricondivisioni sui social: tra selfie sorridenti, close up sul Papa e alcune delle frasi più salienti del suo discorso, una giornata che nessuno dimenticherà facilmente.  

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