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Istanbul, l'Isis rivendica la strage. Nessuna traccia del killer

L'Isis rivendica la strage al Reina di Istanbul, mentre proseguono le ricerche dell'uomo che ha aperto il fuoco uccidendo 39 persone
Controlli della polizia a Istanbul - © www.giornaledibrescia.it
Controlli della polizia a Istanbul - © www.giornaledibrescia.it
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«In prosecuzione delle operazioni benedette che lo Stato islamico sta conducendo contro il protettore della croce, la Turchia, un soldato eroico del califfato ha colpito uno dei più famosi nightclub dove i cristiani celebrano la loro festività apostata». 

È quanto si legge nel comunicato dell'Isis, che ha rivendicato la strage di Capodanno al «Reina» nightclub di Istanbul e nel quale si parla di un solo attentatore.

In riferimento alle operazioni in Siria, nel comunicato l’Isis avverte che «il governo di Ankara dovrebbe sapere che il sangue dei musulmani, uccisi dai suoi aerei e dalla sua artiglieria, provocherà un fuoco nella sua casa per volere di Dio», sostenendo che il killer ha agito «in risposta agli ordini» del leader dell'Isis, Abu Bakr al-Baghdadi.

Nel frattempo continua la caccia al killer. Due quotidiani locali, Hurriyet e Karar, citando fonti anonime, sostengono che l'autore della strage è legato all'Isis e potrebbe essere originario dell'Uzbekistan o Kyrgyzstan. Per la caccia all'uomo sono stati mobilitati migliaia di poliziotti in tutto il Paese. 

Intanto, si apprende che sono stati esplosi tra i 120 e 180 colpi all'interno del locale. Nella discoteca obiettivo dell'attacco si trovava anche un gruppo di giovani italiani: si sono salvati buttandosi a terra e schivando i colpi che il killer sparava a bruciapelo, riuscendo a cavarsela solo con qualche escoriazione. Si tratta di tre modenesi, un palermitano e una ragazza bresciana.

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