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Gli hacker di Anonymous dichiarano guerra a Putin: il video

Diffuso in rete il video del collettivo di attivisti e hacker che si rivolge direttamente al leader russo annunciando attacchi senza precedenti
La maschera simbolo di Anonymous nel video diffuso in rete contro Putin
La maschera simbolo di Anonymous nel video diffuso in rete contro Putin
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Un video che è una dichiarazione di guerra. Anzi, di cyber-guerra. Un messaggio diretto a Putin, divenuto rapidamente virale sui social e destinato ad avere impatto anche sulla popolazione russa.

È quello che il celebre collettivo internazionale di hacker e attivisti ha lanciato tramite i propri canali social dopo poco meno di tre giorni di guerra in Ucraina. Nel video vengono spiegate le ragioni dell'operazione «OpRussia», destinata a protrarsi, si dice nel video che vi proponiamo in questa stessa pagina, fin quando verranno uccise persone innocenti. Anonymous si rivolge anche ai militari russi sollecitandoli a non lasciarsi coinvolgere nelle azioni di Putin, definite folli.

La cyber-offensiva di Anonymous - che sa anche di guerra psicologica e fa del collettivo di hacker un inatteso alleato dei Paesi occidentali - era del resto già stata lanciata venerdì, per accelerare poi ieri con il ko inflitto ai principali siti governativi di Mosca, Cremlino e ministero della Difesa compresi. All'avanzata dei carri armati in Ucraina, il movimento di hacker risponde insomma con l'attacco digitale, provando a far tacere i mezzi di propaganda russi e garantendo, invece, la miglior connessione online del popolo ucraino. «Abbiamo mandato offline i siti governativi - le parole del collettivo - e girato le informazioni ai cittadini russi in modo che possano essere liberi dalla macchina della censura di Putin».

Già venerdì Anonymous era riuscito a mandare offline il sito del Cremlino, ma solo per un breve periodo di tempo. Secondo numerosi media, inoltre, su alcune tv russe hackerate sarebbero andate in onda canzoni tipiche dell'Ucraina. Ma l'offensiva del collettivo internazionale ha preso di mira anche quello che chiamano il «fantoccio di Putin», ossia il «dittatore ceceno Kadyrov».

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