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Fuoristrada nel dirupo, tra le vittime 2 fratelli di 11 e 17 anni

Stando ai primi accertamenti, il mezzo coinvolto è un Defender 130 da sei posti, su cui però viaggiavano in nove
I vigili del fuoco sul luogo dell'incidente - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
I vigili del fuoco sul luogo dell'incidente - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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C'era un 24enne di Savigliano, Marco Appendino, alla guida del fuoristrada precipitato questa notte a Castelmagno, nel Cuneese, causando la sua morte e quella di altri quattro giovanissimi. Le altre vittime sono i fratelli Elia e Nicolò Martini, di 11 e 17 anni, di San Sebastiano di Fossano, figli di uno storico margaro di Castelmagno, Camilla Bessone (16) e Samuele Gribaudo (14), di San Benigno di Cuneo. 

Tra i quattro feriti le condizioni più gravi sono quelle di un 24enne, sempre di Savigliano, ricoverato al Cto di Torino in prognosi riservata per un trauma vertebrale. Sveglio e cosciente, dovrà essere operato per stabilizzare la colonna. Non si hanno ancora notizie dell'altro ferito elitrasportato in codice rosso all'ospedale Santa Croce di Cuneo, un 17enne di Verzuolo. Entrambi non sarebbero comunque in pericolo di vita.

Stando ai primi accertamenti, il mezzo coinvolto è un Defender 130 da sei posti, su cui però viaggiavano in nove. Non è possibile ad ora stabilire se questa sia la causa della tragedia, ma certamente il mezzo non viaggiava in sicurezza, specialmente su una strada impervia come quella che stava affrontando. «I sopravvissuti erano talmente sotto choc, che all'arrivo dei nostri uomini qualcuno ha raccontato che stavano salendo, e qualcun altro che stavano scendendo - racconta Vincenzo Bennardo, comandante dei vigili del fuoco di Cuneo -. È stato un intervento tragico, sia dal punto di vista dello scenario che ci siamo trovati di fronte che della giovane età delle vittime».

L'allarme è scattato dopo la mezzanotte. A darlo sono stati altri ragazzi che, a bordo di una seconda auto, hanno visto il fuoristrada precipitare lungo i pendii della zona. «Avevamo notizie frammentarie e confuse, sapevamo soltanto di un'auto fuori strada - spiega Bennardo -. Quando le nostre squadre sono arrivate sul posto, purtroppo, per cinque di loro non c'era più nulla da fare». 

 

 

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