Italia e Estero

Fratello ragazzo ucciso a Monreale, non credo alla giustizia

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PALERMO, 02 MAG - Dolore composto, nel duomo di Monreale, durante i funerali di Alessandro Turso, Massimo Pirozzo e Andrea Miceli. Alla fine della messa i familiari delle vittime hanno preso la parola: "Come si può perdonare una cosa del genere? Voglio ricordare mio fratello pieno di energie, in esplosione di vita, aveva tanti progetti. Chiedo alle istituzioni di prendere provvedimenti - ha detto il fratello di Pirozzo -. Non abbiamo sentito la vicinanza di chi ci comanda dall'alto. Come se questo fosse normale. Sulla giustizia, non ho fiducia nello Stato e non so come andremo avanti". È stata poi la volta della cognata di Andrea Miceli. "Mi rivolgo ai giovani ha detto -. Pensate all'importanza della vita e se vi stanno rubando qualcosa, scappate. Alle Istituzioni dico che non è possibile che non non vi fosse una sola pattuglia quella notte in strada". Ha preso la parola anche la mamma di Pirozzo: "Massimo era bello come il sole. Buono e felice. Grazie per tutto quello che mi avete dato". Per il sindaco di Monreale Arcidiacono, "Vanno via sempre i migliori. Forse erano angeli e saranno loro a indicarci la strada per superare questo momento. Monreale non è in ginocchio per paura, ma per commemorare questi ragazzi e il coraggio che hanno avuto. Non sono stati ammazzati, si sono sacrificati, perché quella sera poteva andare molto peggio. Grazie a loro avremo nuovamente la possibilità di tornare a respirare la libertà". Intanto, su uno striscione appeso al balcone, vicino al Duomo, qualcuno ha scritto: "Basta con Gomorra e Mare Fuori, Qui si muore davvero".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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