Italia e Estero

Focolaio a Malta, bloccata anche una sedicenne bresciana

I giovani italiani devono restare in quarantena fiduciaria a spese loro, ma nessun albergo li vuole ospitare
A Malta erano bloccati in tutto circa 70 studenti italiani
A Malta erano bloccati in tutto circa 70 studenti italiani
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Doveva partire domani per tornare a casa dopo tre settimane di vacanza studio a Malta, invece una sedicenne bresciana in contatto con un compagno di classe positivo al coronavirus deve restare in quarantena per dieci giorni a spese della famiglia, secondo una decisione improvvisa e contestata da parte delle autorità maltesi, spiazzate dall’improvvisa comparsa di un focolaio fra le comitive di studenti di inglese.

Disperata la madre Adriana: «Mia figlia è insieme ad un gruppo di altri 20 coetanei, sottoposta ad un tampone risultato negativo, chiusa da ieri nella hall di un albergo. Quando ci hanno comunicato che non poteva partire perché doveva restare in isolamento ci hanno detto che dovevamo pagare 65 euro al giorno per l’ospitalità. Però fino a tarda sera non c’erano alberghi dell’isola disposti ad ospitare quei ragazzi anche se risultano negativi al tampone. Vi lascio immaginare l’ansia di mia figlia che in lacrime chiede di tornare a casa e io non so più che fare. A parte un responsabile dell’organizzazione solerte a presentarci il conto, nessuno si è occupato di questi ragazzi, tanto meno le autorità consolari italiane».

Le comitive di teenager italiani ed europei che da una settimana sono tornate a Malta hanno riportato vita tra le strade, ma anche fatto riesplodere i contagi nel Paese col più alto tasso al mondo di residenti completamente vaccinati. Il 90% dei 252 casi attualmente attivi (di cui soli tre ricoverati) riguarda - sottolineano le autorità - giovani stranieri entrati nel paese con un test molecolare negativo. Molti per partecipare ai corsi di lingua nell’arcipelago, innescando 9 focolai in altrettante scuole d’inglese. Tra loro ci sono anche 21 italiani minorenni risultati positivi e messi in quarantena con i loro compagni di viaggio, in totale circa 70 minorenni.

I ragazzi sarebbero rimasti bloccati sull’isola secondo quanto riportato da Erich Grimaldi, presidente del comitato «Cura Domiciliare Covid19», cui si è rivolta la mamma di una ragazza di Portici (Napoli) per chiedere che venisse fornita assistenza ai giovani. Assistenza che l’Ambasciata italiana a La Valletta - precisa in un post su Facebook - sta assicurando, «in raccordo con le competenti Autorità maltesi». Intanto il vicepremier e ministro per la salute Chris Fearne ha annunciato che, da mercoledì prossimo, a Malta si potrà entrare soltanto con un certificato di vaccinazione (maltese, Green Pass Ue o della britannica Nhs) completata da almeno 14 giorni. Diventando il primo Paese europeo a farlo.

 

 

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