Italia e Estero

Europhonica ricorda Antonio Megalizzi, ucciso a Strasburgo

Il giornalista, 29 anni, voleva raccontare in radio cosa fosse l'Ue: un terrorista lo ha ucciso a Strasburgo. I suoi amici ora lo ricordano
Antonio Megalizzi, il connazionale ferito nell'attentato di Strasburgo - Foto tratta dal profilo Fb
Antonio Megalizzi, il connazionale ferito nell'attentato di Strasburgo - Foto tratta dal profilo Fb
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Aveva scelto di essere giornalista. E di raccontare l'Europa. Meglio, l'Unione Europea, il suo Parlamento, colmare la distanza che sussiste fra Strasburgo e Roma, tra la prospettiva parziale che deriva dalla lontananza e la conoscenza profonda delle opportunità. Voleva spiegarli, i meccanismi di quel progetto politico virtuoso e visionario consegnatoci dai padri di cui troppe volte si faticano a distinguere i contorni e i punti di forza. Del quale troppo spesso ci troviamo - tutti, la politica, ma pure le imprese e i singoli cittadini - a lamentare i condizionamenti, dimenticando che l'Erasmus o il transito delle merci e delle persone senza dogane sono figlie dello stesso disegno.

Lui, Antonio Megalizzi aveva solo 29 anni. Ma assieme ad altri giovanissimi, come lui giornalisti, aveva scelto di andare oltre la conoscenza indiretta. E a costo di corse massacranti su e giù per l'Europa e sacrifici, aveva deciso di seguire da vicino i lavori di quella macchina immensa e articolata che orienta l'Unione. E di conseguenza tutti noi. Lo stava facendo anche quel maledetto 11 dicembre quando la sua vita si è interrotta, quando passeggiando in un mercatino di Strasburgo è rimasto vittima assieme ad un collega del piano omicida di un attentatore.

Oggi i suoi compagni di viaggio di Europhonica, la radio che nasce come progetto editoriale di studenti universitari e professionisti, tutta incentrata sull'Ue, ricorderanno Antonio (assieme all'amico Barto Pedro Orent-Niedzielski, morto assieme a lui) a due mesi esatti dal dramma. Lo faranno dal Parlamento Europeo: qui di seguito la diretta da Strasburgo.

 

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