Italia e Estero

Esplosione in metro: «È terrorismo, appello per i video»

Sono 18 le persone ricoverate nei diversi ospedali della capitale britannica.
AA
Un'esplosione si e' verificata questa mattina nella metropolitana di Londra, sulla District Line alla fermata di Parsons Green, nella zona residenziale di Fulham. Secondo le prime notizie l'esplosione e' partita da un cestino nascosto all'interno di un sacchetto di plastica lasciato in uno dei vagoni posteriori del treno.
Una foto circolata su Twitter poco dopo l'esplosione mostra un secchio bianco, con fili elettrici, in un sacco dei supermercati Lidl, da cui fuoriesce del fuoco. Sul posto le squadre di soccorso, oltre ai vigili del fuoco e agli inquirenti. Diversi i feriti e alcuni testimoni parlano di persone con bruciature sul viso ed escoriazioni.
 
 
Per Scotland Yard si tratta di un episodio di terrorismo provocato da un ordigno costruito in modo artigianale. La premier britannica Theresa May, che ha espresso vicinanza per i feriti e ha lodato la bravura e la velocita' di reazione delle forze di sicurezza, ha convocato una riunione d'emergenza del Cobra, il Comitato di crisi del governo britannico.
 
Molti dei passeggeri che si trovavano sul treno della metropolitana alla stazione di Parsons Green quando è esploso l'ordigno erano bambini che stavano andando a scuola: lo ha detto un testimone oculare, Chris Wildish, a Sky News. Alcuni di questi bambini, ha aggiunto, sono caduti nella calca del fuggi-fuggi all'interno della stazione.
 
In un messaggio via Twitter, Scotland Yard ha lanciato un appello a chiunque abbia scattato foto o girato video sulla scena dell'esplosione nella metro di 
Londra. «Si richiede a chiunque abbia immagini della scena alla stazione del tube di #ParsonsGreen di caricarle nel sito ukpoliceimageappeal.co.uk».
Sono in tutto 18 le persone ferite nell'attentato alla metro di Londra che sono state trasportate in ospedale. Ne dà notizia il servizio di ambulanze nella capitale britannica. Nessuna versa in gravi condizioni

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia