C'è qualcuno che vorrebbe Spillo Altobelli al Quirinale

«Lo dico subito: io non avevo dato la mia disponibilità a diventare Presidente della Repubblica». Parola di Alessandro «Spillo» Altobelli. Che, però, ha ricevuto un voto. Ieri, infatti, i nomi delle vecchie (e attuali) glorie del calcio italiano sono nuovamente risuonati nell’Aula di Montecitorio durante lo spoglio per l’elezione del Capo dello Stato. Segnatamente, sono state espresse preferenze per Altobelli e per il ct della Nazionale Roberto Mancini. «Spillo», bresciano d’adozione, già bandiera dell’Inter, è stato rondinella tra il 1974 e il 1977, e poi a fine carriera tra il 1989 e il 1990. Nel 1982 ha alzato la coppa del Mundial di Spagna. E un incarico politico, proprio nella città della Leonessa, lo ha ricoperto: a inizio Anni ’90 fu assessore allo Sport delle Giunte di Gianni Panella e Paolo Corsini.
«Dopo la notizia del voto sono stato bombardato di telefonate - racconta, genuinamente divertito -. Ma lo dico subito - scherza -: accetto l’incarico solo se ricevo una preferenza unanime». Sono giorni di bagarre politica, e «Spillo» non si meraviglia troppo. «È un frangente delicato. Immagino che in questa prima fase d’incertezza qualcuno voglia divertirsi. Comunque, per quello che vale, mi fa piacere. Se so chi può avermi votato? Conosco alcune persone nell’ambito della politica, anche dei bresciani...».
L’occasione riporta alla mente dell’ex centravanti gli anni da assessore. «Ricordo con affetto Panella, e lavorai molto bene anche con Corsini - racconta -. Da entrambi ricevetti molto credito, tanta fiducia. Sapevano che provenivo da un ambiente, quello sportivo, che conoscevo bene. Quindi, avevo cose da dire e da dare alla collettività». Nel vissuto di Altobelli c’è un Presidente della Repubblica che ricopre un ruolo fondamentale. E non può essere che Sandro Pertini, il cui ricordo - nella memoria collettiva - è legato anche alla notte dell’11 luglio 1982, quando al Santiago Bernabeu di Madrid l’Italia sconfisse nella finale mondiale la Germania Ovest: 3-1, sigillo proprio dell’attaccante nato a Sonnino. «Percepimmo subito - ricorda - che era uno di noi. Un uomo "alla portata", cui piaceva anche scherzare. Arrivò a Madrid in mattinata, ci incoraggiò subito». Per questo, sempre con un sorriso, Altobelli si auspica che il nuovo Presidente della Repubblica sia «uno di noi, una persona per la gente, e al contempo in vista. Io voto per... Roberto Baggio».
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Brescia la forte, Brescia la ferrea: volti, persone e storie nella Leonessa d’Italia.
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