Italia e Estero

Bonometti-Comi, l'inchiesta è stata archiviata

Il presidente di Confindustria Lombardia era stato accusato di finanziamento illecito per 31mila euro versati alla società della ex eurodeputata
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BONOMETTI, INCHIESTA ARCHIVIATA
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Per il giudice la consulenza è «di basso profilo scientifico». Ma il pagamento non è stato ritenuto un finanziamento illecito ad un esponente politico. Così il gip del tribunale di Milano ha archiviato l'inchiesta a carico di Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia che era finito sotto indagine, per finanziamento illecito appunto, per i suoi rapporti con l'ex europarlamentare di Forza Italia Lara Comi, che nell'ambito dell'inchiesta «Mensa dei poveri» era stata agli arresti domiciliari.

I pubblici ministeri Milano Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri avevano messo sotto i riflettori i 31mila euro che Bonometti, attraverso Omr holding, aveva versato nelle casse della Premium consulting, società riconducibile a Lara Comi, in cambio di due analisi di mercato sull'automotive risultate poi copiate da una tesi di laurea, altri passaggi dal sito Grosseto notizie e anche da un elaborato delle Camere di Commercio di Ancona e Fermo e dell'università Politecnica delle Marche. «I soldi versati da Bonometti sono per finanziare illecitamente la campagna elettorale della Comi» scrisse il gip Raffaella Mascarina. «La mancanza di un reale valore scientifico del contenuto delle consulenze, l’eccentricità della scelta imprenditoriale di un gruppo leader a livello europeo di commissionare consulenze, di così basso profilo scientifico, pur essendo, chiaramente, in grado di rivolgersi ai migliori studi professionali del settore - spiegò il gip - sono tutti argomenti logici che cospirano nel senso di ritenere tali consulenze niente altro che forme attraverso le quali giustificare forme di finanziamento elettorale illecito ad un candidato alle elezioni europee».

È lo stesso giudice milanese poi, alla luce dei documenti presentati dai legali dell'ex parlamentare europea ad accogliere la richiesta di archiviazione delle accuse nei confronti del patron bresciano di Omr presentata dalla Procura. Non fu finanziamento illecito perché i 31mila euro versati alla Premium consulting sono rimasti - come dimostrato dalla difesa - nel patrimonio della stessa società e non utilizzati da Lara Comi per fini politici.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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