Italia e Estero

Autostrade, arrivano gli aumenti: sulla A21 il rincaro è del 9,16%

Sulla parte di rete Aspi il ritocco è del 2% con un altro «balzo» dell’1,34% già previsto per luglio
Concesso l’aumento del 2% ad Aspi e del 9,16 per Autovia Padana sulla A21 Brescia-Cremona - © www.giornaledibrescia.it
Concesso l’aumento del 2% ad Aspi e del 9,16 per Autovia Padana sulla A21 Brescia-Cremona - © www.giornaledibrescia.it
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Da un lato il Governo che annuncia con una nota del Ministero dei Trasporti come il rincaro nel settore delle concessioni autostradali si limita ad «un solo aumento del 2% sulle arterie di competenza di Autostrade per l’Italia (Aspi) a partire dal primo gennaio», dall’altro la constatazione di come invece solo sulla tratta bresciana gestita da «Autovia Padana» della A21 (88 km), tale aumento sia invece molto più consistente, ovvero il 9,16%.

Un aumento che ha già fatto sollevare le proteste dei consumatori, con Assoutenti, che ricorda come «da domenica si sia chiamati a fare i conti con gli aumenti dei listini di benzina e gasolio causati dall’addio al taglio delle accise, con gli incrementi dei pedaggi autostradali e, in molte città, con i rincari dei biglietti dei bus». Si stima in effetti un aggravio di spesa in media di 366 euro annui a famiglia per il taglio alle accise sui carburanti. Per i pedaggi autostradali per andare da Roma (sud) a Milano (ovest), il pedaggio sale dai 46,5 euro del 2022 agli attuali 47,3 euro, per poi raggiungere 48 euro a luglio, con un aumento di 1,5 euro.

Il rincaro

Per la A21 è un aumento non indifferente sugli 88 km chilometri gestiti dalla società che fa capo al Gruppo Gavio, fermo restando «che l’incremento è stato concesso dal Governo sulla scorta del tasso di inflazione programmato, a cui si sommano le percentuali riconosciute di aumento per gli investimenti realizzati lungo la tratta nel 2022», come spiegano da Autovia Padana.

La percentuale del 9,16% viene infatti raggiunta «sommando il tasso di inflazione programmata dal Governo del 4,3% stabilito con la presentazione della Nadef 2022 (del settembre 2022) all’incremento stabilito per contratto di concessione del 4,86 dei pedaggi concesso a fronte dei 30 milioni di opere pubbliche investiti nel solo primo semestre 2022 a cui segue la cifra analoga (se non superiore) nel secondo semestre» come spiegano dai vertici di Gavio. In una nota di Autovia Padana si legge poi che «possibili variazioni sul pedaggio potrebbero derivare anche dall’arrotondamento unico per eccesso o per difetto ai 10 centesimi di euro, come previsto dalle norme in vigore». Sul fronte delle concessioni Aspi invece, all’incremento del 2% del primo gennaio si sommerà un altro 1,34% dal primo luglio.

Pedaggi fermi

Intanto emerge che non si avranno incrementi dei pedaggi per le società con aggiornamento del piano economico in corso (tra cui Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova S.p.A., Milano Serravalle, Società Autostrada Ligure Toscana p.A. - Tronco Autocisa) e zero incrementi per le società con concessione scaduta (Autostrada del Brennero S.p.A, Società Autostrada Ligure Toscana p.A. - A12 Tronco Ligure Toscano -, Autovie Venete S.p.A.).

Inalterate poi le tariffe lungo la BreBeMi, autostrada di concessione regionale per la quale dal 2022 «resta in corso di approvazione il piano economico. Puntiamo ad aggiornare le tariffe nel 2024, mentre nel frattempo continuano gli investimenti» spiega il presidente Francesco Bettoni.

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