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Assange non sarà estradato negli Usa: «Rischio suicidio»

Lo ha stabilito la giudice distrettuale britannica Vanessa Baraister, definendo insufficienti le garanzie date dalle autorità di Washington
Julian Assange - Foto Epa/Facundo Arrizabalaga © www.giornaledibrescia.it
Julian Assange - Foto Epa/Facundo Arrizabalaga © www.giornaledibrescia.it
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Niente estradizione negli Usa per Julian Assange e rilascio dal carcere per evitare rischi di suicidio. Lo ha stabilito la giudice distrettuale britannica Vanessa Baraister nel verdetto letto nella sede della corte londinese di Old Baileys e accolto dalle lacrime di Stella Morris, compagna dell'attivista australiano, e dal suo abbraccio in aula con Kristinn Hrafnsson, attuale direttore di WikiLeaks.

Baraister si è detta persuasa della «buona fede» degli inquirenti americani e ha respinto le contestazioni della difesa contro i timori di un processo iniquo Oltreoceano. Ma ha negato comunque l'estradizione, definendo insufficienti le garanzie date dalle autorità di Washington a tutela dal pericolo di un eventuale tentativo di suicidio del fondatore di WikiLeaks.

«Stabilisco che l'estradizione sarebbe troppo oppressiva per ragioni di salute mentale e ordino il suo rilascio», ha concluso la giudice. Per ora Assange resta in custodia in attesa dell'indicazione - in giornata - di una cauzione sulla base della quale potrà essere scarcerato nelle prossime ore, in modo da aspettare l'esito dei possibili ricorsi da libero cittadino.

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