Italia e Estero

Appalti pilotati, sequestrati 80mila euro cash a Cuffaro

Dopo 14 anni Totò Cuffaro torna a votare. L'ex presidente della regione siciliana e segretario nazionale della Nuova Dc, che ha scontato una condanna a sette anni per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra, dopo l'avvenuta riabilitazione che ha fatto cessare la interdizione dai pubblici uffici può infatti tornare a esercitare il diritto di voto. Stamane Cuffaro ha ricevuto la tessera elettorale in vista delle prossime consultazioni di sabato e domenica prossimi per le Europee, 05 giugno 2024. NPK ANSA
Dopo 14 anni Totò Cuffaro torna a votare. L'ex presidente della regione siciliana e segretario nazionale della Nuova Dc, che ha scontato una condanna a sette anni per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra, dopo l'avvenuta riabilitazione che ha fatto cessare la interdizione dai pubblici uffici può infatti tornare a esercitare il diritto di voto. Stamane Cuffaro ha ricevuto la tessera elettorale in vista delle prossime consultazioni di sabato e domenica prossimi per le Europee, 05 giugno 2024. NPK ANSA
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PALERMO, 11 NOV - I carabinieri del Ros hanno sequestrato circa 80mila euro in contanti all'ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro, indagato, insieme ad altre 17 persone tra cui l'ex ministro Saverio Romano, per associazione a delinquere, turbata liberà degli incanti e corruzione. Il denaro è stato trovato nel corso di perquisizioni disposte dalla Procura di Palermo. Parte era conservato in alcune casseforti della casa di Palermo di Cuffaro, parte nascosto nella sua tenuta di San Michele di Ganzaria, nel Catanese. Intanto a Palermo sono in corso gli interrogatori preventivi di alcuni degli indagati. Davanti al gip di Palermo, Carmen Salustro, è comparso Vito Fazzino, commissario della gara di appalto per l'affidamento dei servizi di ausiliariato e reception bandita dalla Asp di Siracusa e illegittimamente assegnata, secondo i pm, alla Dussmann Service srl. Per l'accusa, dietro all'aggiudicazione, che sarebbe dovuta andare alla ditta Pfe, ci sarebbe stato un accordo criminoso volto a favorire la Dussman e l'impresa di Sergio Mazzola che ha ricevuto un subappalto, la Euroservice srl, sponsorizzata da Romano. Il ruolo di Fazzino nella vicenda sarebbe stato ridimensionato. L'indagato avrebbe ammesso di aver commesso un falso, ma perché indotto in errore: perciò per lui la Procura ha revocato la richiesta di arresto. Ammissioni sarebbero state fatte invece dalla presidente della commissione di gara, Giuseppa Di Mauro, che avrebbe confermato che il rinvio della aggiudicazione era avvenuto su pressione dell'allora direttore generale dell'Asp Alessandro Maria Caltagirone, nominato ai vertici dell'azienda secondo l'accusa su indicazione di Romano, e che i punteggi delle ditte partecipanti erano stati modificati. Ferdinando Aiello, consulente che avrebbe mediato tra l'impresa e l'azienda sanitaria, ha invece respinto ogni accusa. Rinviato l'interrogatorio di Paolo Emilio Russo, altro componente della commissione di gara, mentre l'addetto commerciale e il legale rappresentante della Dussmann Marco Dammone e Mauro Marchese saranno sentiti nel pomeriggio. Per tutti, tranne che per Fazzino, pende la richiesta di arresto su cui il gip si pronuncerà nei prossimi giorni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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