Italia e Estero

Anche il Comune di Genova riconosce figli e figlie di due madri

Palazzo Tursi a Genova ++NPK++
Palazzo Tursi a Genova ++NPK++
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GENOVA, 25 GIU - Un applauso, nel salone di rappresentanza di palazzo Tursi, ha salutato l'atto formale con cui il Comune di Genova ha riconosciuto ufficialmente i figli e le figlie di due madri. La prima di 12 firme è stata posta dalla sindaca Silvia Salis. A distanza di poco più di una settimana dalla "promessa" lanciata in occasione del Liguria Pride l'amministrazione ha registrato ufficialmente le bambine e i bambini recependo la recente sentenza 68 del 22 maggio 2025 della Corte Costituzionale. La sentenza sancisce il diritto alla doppia maternità e viene incontro, nel concreto, a coppie di donne che hanno dato alla luce bambini con tecniche di procreazione assistita avvenuta all'estero. "Non è una lotta degli uni contro altri, non è un atto straordinario - ha detto Salis - si tratta di uniformarsi a una sentenza della Corte Costituzionale e di andare incontro a quella che è la società contemporanea. Si fa sempre del grande populismo su questi temi e si cerca di creare tifoserie e schieramenti, io non permetto che si faccia politica sulla pelle delle bambine e dei bambini e sull'amore delle famiglie, le madri per me sono tutte madri, e lo dico da madre, moglie, cattolica". Quella di Genova non è la prima registrazione di figli di due madri: già nel 2023 il sindaco di Savona Marco Russo aveva iscritto all'anagrafe un maschietto. "Quella che stiamo facendo oggi era una cosa già assolutamente consentita se si guardava la normativa e se ne dava un'interpretazione costituzionalmente orientata - ha aggiunto Emilio Robotti, assessore ai Servizi demografici e Diritto di cittadinanza - perché quello che diceva la più autorevole dottrina e diverse procure è che l'interpretazione era nell'interesse prevalente del minore, e non c'erano ostacoli come ce ne sono nel caso di famiglie omogenitoriali maschili, possiamo dire insomma che si potevano fare delle scelte diverse e che il non farle è stata una scelta politica, oltre che di prudenza".

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