Valsabbia

Mirko si difende in carcere: «Colpo accidentale»

Secondo Franzoni ci sarebbe un testimone che potrebbe scagionarlo.
Teletutto, Mirko: "Non volevo ucciderlo"
AA
«Dal fucile è partito un colpo accidentale. Non volevo uccidere». Mirko Franzoni lo ripete incessantemente, dalla cella in cui è rinchiuso con l’accusa di omicidio volontario. «È stato un incidente. Volevo solo riavere indietro le mie cose». Ancora e ancora si giustifica il 29enne di Serle, che sabato sera ha ucciso con un colpo di fucile un ragazzo albanese di 26 anni sorpreso a rubare in casa del fratello.
 
 Franzoni ha ricostruito la sua versione dei fatti in un lungo colloquio con il suo avvocato: «Ho visto che i due ladri scappavano. Uno l’ho perso di vista, l’altro si è infilato nel bosco e l’ho aspettato. Quando ne è uscito gli ho detto di fermarsi, ma lui è scappato su una grondaia».
 
Finché - e qui il particolare che potrebbe imprimere una svolta alle indagini - «ho detto ad un signore che si è affacciato alla finestra di chiamare i carabinieri, nel frattempo il ladro è sceso dalla grondaia e io ho provato a fermarlo, bloccandolo contro il muro. Lui ha spostato l’arma e nel tentativo di trattenere il fucile è partito un colpo che lo ha raggiunto alla spalla». Ci sarebbe dunque un testimone in grado di confermare, o negare, le dichiarazioni di Franzoni che probabilmente domani comparirà davanti al Gip Paolo Mainardi per l’interrogatorio di convalida dell’arresto.

 

 Il Pm Farncecso Paintoni ha invece disposto l’autopsia sul corpo della giovane vittima: l’esito chiarirà anche da che distanza è partito il colpo di fucile. 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia