Prevalle, l'omicida aveva la coca in tasca

Aveva la cocaina in tasca. Ma non tutta. Una parte era custodita nella piccola azienda paterna di stampaggio di plastica. I carabinieri gliene hanno sequestrati 30 grammi. All'indomani del dramma che ha portato Emiliano Dolcetti, 35 anni, alla follia omicida costata la vita alla zia Carolina Ruffatto, 83 anni, si attende solo la convalida dell'arresto.
AA
Aveva la cocaina in tasca. Ma non tutta. Una parte era custodita nella piccola azienda paterna di stampaggio di plastica, nella zona industriale di Prevalle, dove lavorava col padre. I carabinieri gliene hanno sequestrati 30 grammi. All'indomani del dramma avvelenato dalla droga e dalle allucinazioni che hanno portato Emiliano Dolcetti, 35 anni, alla follia omicida costata la vita alla zia Carolina Ruffatto, 83 anni, e gravi ferite alla cugina Franca, 58 anni, ora in prognosi riservata alla Poliambulanza, si attende solo la convalida dell'arresto. Tra le accuse contestate al 35enne oltre all'omicidio e al tentato omicidio potrebbe aggiungersi anche quella di detenzione di sostanze stupefacenti. «Nella zia Carla (così la chiamavano tutti, ndr) vedevo il male, vedevo il demonio. Ora che non c'è più mi sento sereno». Così il 35enne ha risposto ai carabinieri durante l'interrogatorio avvenuto subito dopo l'arresto, al Comando provinciale dell'Arma. Oggi verrà conferito l'incarico al medico legale per l'autopsia sul corpo di Carla, mentre la figlia, sottoposta ad un intervento chirurgico si trova tuttora ricoverata alla Poliambulanza in prognosi riservata: per fortuna tuttavia, non è in pericolo di vita. Il gip ha fissato l'udienza di convalida dell'arresto a carico del 35enne per domani, alla presenza del pm Francesco Piantoni e del legale di Dolcetti, avv. Marino Colosio.
 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia